Castelli di sabbia come le mie parole, che talvolta crollano con un alito di vento. Non c'è tanto da pensare e neanche da ricostruire, resteranno così, per terra, per qualcuno che le vorrà raccogliere e fare proprie emozioni altrui. Talvolta, però, il vento non è forte quanto la mia volontà. E allora tocca scavare, al di là della sabbia, al di sotto del mare, c'è solo un motivo per cui restano su... ... e non è più mistero.
Viaggiatore solitario, sfumata compagnia, il grigio polvere copre la tanto agognata allegria. Una voce improvvisa, desta il mio riposo. Un'altra stazione è stata raggiunta, non ho ben chiaro cosa rappresenti. Mi vieni in mente tu... al di là del finestrino, continua a piovere.
E passeranno giorni, mesi, anni. Le nostre storie non cambieranno. Ci ripareremo dalle persone, frequentandone altre. Ci ripareremo dalla sofferenza, ridendo per le stronzate. Ci ripareremo dal caldo, buttandoci in acqua. Continueremo ad inseguire i nostri sogni, i nostri obiettivi. Continueremo a sperare, a pensare, a mangiarci i nostri sospiri. Ognuno vittima del proprio essere, sbagliato o non. Solo gli invidiosi vorranno giudicare. E continueremo entrambi così: tu nel tuo bastardo modo d'essere, io nel sperare che tu possa cambiare. E passeranno ancora giorni, mesi, anni. La vita è un'altra cosa, vorrei farti capire. La vita è un'altra cosa, forse me lo hai già dimostrato.
C'è qualcosa nell'aria, che ci unisce e ci riconduce l'uno all'altro, a dispetto di ciò che appare. È un pensiero costante e frequente che alimenta una quotidianità, latente ma costante. Questo qualcosa, non subisce né pioggia né vento e non muta espressione neanche al sole. Io lo chiamo amore, tu chiamalo come vuoi!
"L'utente da lei chiamato, al momento non è raggiungibile". Al momento non sei raggiungibile? Forse per me non sei mai stata raggiungibile, o forse solo una volta, ma era tana la paura di farmi male... Sei la storia d'amore non vissuta più dolce che abbia mai vissuto. Resta sempre non raggiungibile... sono uno che vive di sogni... e sogni devono restare.
Ma in quante foto sparse nel mondo ci sono io!? Mi faccio e rifaccio questa domanda, nell'attesa che finisca anche questa giornata. Ed in questa, spero fruttuosa attesa, l'unica cosa che posso fare, è pensare. Sono sempre attorno a me, tutti pronti, a cogliere il movimento impercettibile. Chissà poi per quale motivo! Ed io devo restare impassibile, ai flash abbaglianti delle foto, ai raggi taglienti del sole, agli scherni sterili delle persone. Fortunatamente tra un po', calerà il buio ed io avrò soltanto voglia di tornarmene a casa, e mettermi impassibile nel letto. Paradossale, mi viene in mente! Io sono Alvaro, almeno così mi hanno ribattezzato in Italia, e sono la sfinge che, ogni giorno, attira l'attenzione dei passanti a Castel Sant'Angelo.
E intanto aspetto te. E intanto aspetto che ci pensi un po', e intanto aspetto che mi pensi un po'. E intanto aspetto che tu capisca che la vita è una questione di momenti e che il più delle volte non si ripetono. E intanto aspetto che tu dia un senso alle tue azioni, che tu non dia importanza alle tue convinzioni. E intanto aspetto che passi l'inverno, il freddo gela pure le emozioni. E intanto aspetto che arrivi l'estate, con il sole tutto sembrerà più comico. E intanto aspetto che giunga da lontano un suono che dia la voce ai tuoi sguardi silenziosi. E intanto aspetto che passino le mie paure, che passino le mie perplessità. E intanto aspetto che passi in fretta tutto questo tempo che dovrò aspettare, che mi sembra interminabile se lo immagino senza te.
Ed eccoci qua, davanti a un caffè ristretto. Ristretto come sto rapporto, che non ha più significato. E rieccoci qua, come sempre traditi, traditi dall'irrefrenabile voglia di vederci, parlarci, ma di che? E si ripetono parole, gesti, sorrisi tristi. Siamo foto sbiadite di qualche anno fa. E rieccoci qua, a fare i conti con la vita, a fare i conti con noi stessi, a fare i conti con questa dannata malinconia, che, ancora una volta, ha ingannato entrambi. E ci verrà da ridere, quando penseremo che andrà sempre avanti così. Ma non lo farò mai davanti a te, perché forse, le mie, non sono risate.
Ma chi sei? Ma cosa siamo? Eri un desiderio strozzato, un sogno impossibile, un amore proibito. Un gintonic sbagliato. Ed ora? Sei un'inconsapevole donatrice di star bene, una bambina da proteggere, una naturale e trasgressiva presenza costante. Sei tante cose che non sai, e che non ti dirò mai. Sei le pagine parlate di un diario mai scritto. Sei uno di quei fiori che crescono dalle mattonelle. Potresti essere un dolce futuro, o forse resterai solo una stella appesa al cielo, che non cadrà neanche la notte di ferragosto. Nonostante tutto, siamo affini... ... e il sapore delle nostre risate, e troppo forte per disperdersi nel vento.
Che bella è questa notte. Sarebbe un peccato addormentarsi presto. Ci sono notti in cui, starei sveglio a guardare il niente e a riempire il buio con le mie fantasie. Ci sono notti in cui, non mi sembra neanche di vivere solo, e mi sento abbracciato dai miei colorati pensieri. Questa notte te la dedico. Tra qualche ora l'incantesimo svanirà, e ci ritroveremo tutti di nuovo sulla griglia di partenza, per affrontare la solita folle corsa che non dà spazio ai colpi di scena. La solita folle corsa che non accetta esseri pensanti, ma solo macchine produttive. La solita folle corsa che ci vedrà ancora lontani e divisi ... e chissà per quanto tempo ancora. Ora puoi capire perché mi piace la notte e forse puoi anche capire perché ti ho imprigionato tra queste righe... ... anche se non riuscirò mai a dirti che le ho scritte per te.