Come era iniziato il gioco è già terminato; la vita breve vissuta assieme ha avuto il suo apice nel nostro sogno; ci siamo cullati nell'illusione che fosse eterno, ma niente dura all'infinito. I momenti, gli attimi, che ci hanno regalato l'oblio per fuggire dal reale Sono stati come foglie cadute con un colpo di vento. La barca che ci ha trasportato al largo ormai è persa nell'orizzonte illimitato; lo spazio, il vuoto che in esso racchiude la disillusione, errano senza meta e mi trascinano in un baratro sconfinato. Vorrei credere che esista un entità che mi sollevi dalla mia caducità; ovvio che mi trastullo in immagini senza senso, ma la strada è lastricata di buoni propositi.
La maschera dietro la quale ti nascondi cela il ricordo del passato, di un'ombra che il tuo viso angelico non riesce a dissimulare. Ciò che gli occhi non vogliono far vedere è il pianto nascosto dietro ogni lacrima che solca ogni ruga accennata. Il trucco lascia intravedere una realtà amara alla quale sei abituata ma che cerchi con ogni mezzo di cancellare. Una parola, un gesto affettuoso, possono voler dire molto ma effettivamente rappresentano un momento di oblio che varcano i cancelli del muro che ti sei costruita giorno dopo giorno. La gioia della festa impazzita della piazza in maschera non scalfisce la roccia del tumulto che alberga in te; passato il giorno, resta solo cenere in mano che una folata di vento disperde improvvisamente. Si ride, si gioisce, ma a te risulta complicato non fosse altro che per l'illusione di aver trovato una via d'uscita in questa vita lastricata di buone intenzioni ma che non ha né origine né fine.