Poesie di David Herbert Lawrence

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Scritta da: Silvana Stremiz

Mattino di nozze

Si spacca il mattino come una melagrana
Con rosse crepe lucide;
Ah, quando arriverà domani l'aurora, tardi,
Biancheggiando oltre il letto,
Vigile mi troverà ai cancelli del matrimonio,
Mentre aspetto che si diffonda la luce
Su di lui, che sazio dorme
Con la testa sprofondata, incosciente.

E quando l'alba s'insinuerà dentro
Cauta m'alzerò
per osservare la vittoria della luce
Sul primo dei miei giorni
Che lui mi mostra, addormentato nel sonno
In cui con me cadde, e il mio sguardo
Meno vago diverrà, e la sua faccia calda
Vedrò liberata dall'agitarsi della fiamma.

Saprò allora a quale immagine di Dio
È fatto il mio uomo;
E vedrò il castigo o il premio
della mia vita nel dormiente;
Calcolerò allora lo stampo e il valore
Dell'uomo che come mio ho accettato,
Mi si rivelerà un aspetto del cielo o della terra
Nello splendore del metallo in cui è coniato.

Oh, sono ansiosa di vederlo
dormire totalmente in mio potere,
Saprò allora chi è che ho da tenermi...
Sono ansiosa di vedere
Questo amore mio, questa moneta che ruota, posarsi
Immobile al mio fianco e pronta
Per la mia stima: certo egli sarà
Ricchezza di vita per me.

E allora sarà mio, giacendo
a me rivelato,
Aperto ai miei occhi, chiaro
Dormirà,
Disteso negligentemente,
Affidando a me la sua realtà, e io
Guarderò l'alba illuminare
Il mio destino.

Guardando splendere la debole luce
Su quel sonno colmo di me,
Sulla sua fronte, ove i riccioli
Negligenti s'accoppiano e appiccicano,
Sulle sue labbra, ove il respiro leggero va e viene,
Inconsapevole, sulle sue membra assonnate finalmente stese,
Indifese,
Piangerò, lo so, oh se piangerò
Di gioia e di tormento.
David Herbert Lawrence
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    Scritta da: Silvana Stremiz

    Mistero

    Ora io sono tutto
    Una tazza di baci,
    Come le alte
    Snelle vestali
    D'Egitto, ricolme
    dei divini eccessi.

    A te alzo
    La mia coppa di baci
    e per i recessi
    Azzurri del tempio,
    Verso te grido
    Tra sfrenate carezze.

    Dal lucido contorno
    Cremisi delle mie labbra
    Si libera la passione
    Giù per l'agile corpo
    Bianco stilla
    L'inno commovente.

    E immobile
    Davanti all'altare
    Elevo il calice
    Colmo, gridandoti
    di genufletterti
    e bere, Altissima.

    Ah, bevimi, su,
    Che possa esser io
    entro la tua coppa
    Come un mistero,
    Quello del vino calmo
    In estasi.

    Luccicando immoti,
    In estasi
    I vini di me
    E di te mescolati
    In uno còmpiano
    il mistero.
    David Herbert Lawrence
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      Scritta da: Silvana Stremiz

      Canzone d'amore

      Non respingermi se ti dico
      Che scordo il suono della tua voce,
      Che i tuoi occhi dimentico, felici mentre indagano
      Traverso il tempo per scorgere il nostro matrimonio.

      Ma quando sbocciano i fiori del melo
      Sotto la luna dalle dita pallide,
      Sul mio petto vedo il tuo chiaro volto
      E i miei obblighi cancello, fingendomi malato.

      Allora sulla mia camera chiudo
      Le imposte a nascondere il giardino, dove lieta
      È la luna per i fiori aperti, che la seducano
      Con la loro bellezza, chiedendo d'esser ricambiati.

      E a te levo le braccia dolenti
      E il mio petto avido angosciato sollevo
      E lacrimo davvero tormentandomi per te,
      E alle porte del sonno mi slancio, per riposare.

      Tutta l'ansiosa notte m'agito per te,
      Sognando che sottomessa la tua bocca si porga alla mia,
      Sento trasportarmi dal tuo petto vigoroso
      In un sonno che nessun dubbio o sogno può insidiare.
      David Herbert Lawrence
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        La Fine

        Se avessi potuto tenerti nel mio cuore,
        se solo avessi potuto in me avvolgerti,
        quanto sarei stato felice!
        Ma ora la carta della memoria davanti
        una volta ancora mi srotola il corso
        del nostro viaggio sin qui, qui dove ci separiamo.

        E dire che tu non sei mai, mai stata
        una qualche tua realtà, amor mio,
        e mai alcuna delle tue varie facce ho visto!
        Eppure esse mi vengono e vanno avanti,
        e io forte piango in quei momenti.

        Oh, mio amore, come stanotte fremo per te,
        pur senza più speranza alcuna
        di alleviar la sofferenza o ricompensarti
        per tutta una vita di desiderio e disperazione.
        Riconosco che una parte di me è morta stanotte!
        David Herbert Lawrence
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