Ho trovato la mia macchina, accanto agli alberi, aghi di pino la ricoprivano, non la sporcavano, solo, la ricoprivano.
Al vento della velocità, uno ad uno si staccavano, mi lasciavano, alcuni tenacemente appigliati, altri sfortunati subito, mi lasciavano.
Scivolano buone intenzioni vicino a me, poco si aggrappa come al solito. Tendo i miei sensi, sforzo e anche un po' stanco, il caotico Filtro Infinito valuta l'Immenso, si accorda con le parti, mi ricopre di fiori.
Del nulla voglio essere ricoperto, solo il mio corpo senz'anima, lei solerte mi avverte, che non può, lasciarmi.
Tremare ancora, senza sosta, scende bollente, diventi rossa, ti vengono a trovare, soffi di zolfo, è dell'acqua che hai bisogno, macigni scorrono via, trasportati da una corrente, dolce e densa.
Sommatoria di intrusioni, ti stancano e mal si posano, aliene disarmonie, toccano il tuo cuore, non riesce a danzare, ti tiene in vita, un soffio di bellezza.
Amare tutto, amare l'impossibile, non ci è concesso, forse capire dobbiamo, l'impossibile amarci non può, solo accettarlo, e domarlo, fallo andare dal cuore, in angoli sicuri della testa, forse lì, saprai cosa fare.
Tensioni ti spingono, alla deriva, di sicuro approderai, forse in luoghi, così lontani, dal tuo io, un vascello di sicuro, verrà da te, torni da te, insieme a me.