Le migliori poesie di Dino Campana

Poeta, nato giovedì 20 agosto 1885 a Marradi, Milano (Italia), morto martedì 1 marzo 1932 a Scandicci (Italia)

Scritta da: Silvana Stremiz

La petite promenade du poète

Me ne vado per le strade
strette oscure e misteriose
vedo dietro le vetrate
affacciarsi Gemme e Rose.
Dalle scale misteriose
c'è chi scende brancolando
dietro i vetri rilucenti
stan le ciane commentando.
...
...
La stradina è solitaria
non c'è un cane; qualche stella
nella notte sopra i tetti:
e la notte mi par bella.
E cammino poveretto
nella notte fantasiosa
pur mi sento nella bocca
la saliva disgustosa. Via dal tanfo
via dal tanfo e per le strade
e cammina e via cammina,
già le case son più rade.
Trovo l'erba: mi ci stendo
a conciarmi come un cane:
Da lontano un ubriaco
canta amore alle persiane.
Dino Campana
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    Scritta da: Silvana Stremiz

    Giardino autunnale

    Al giardino spettrale al lauro muto
    de le verdi ghirlande
    a la terra autunnale
    un ultimo saluto!
    A l'aride pendici
    aspre arrossate nell'estremo sole
    confusa di rumori rauchi grida la lontana vita:
    grida al morente sole
    che insanguina le aiole.
    S'intende una fanfara
    che straziante sale: il fiume spare
    ne le arene dorate; nel silenzio
    stanno le bianche statue a capo i ponti
    volte: e le cose già non sono più.
    E dal fondo silenzio come un coro
    tenero e grandioso
    sorge ed anela in alto al mio balcone:
    e in aroma d'alloro,
    in aroma d'alloro acre languente,
    tra le statue immortali nel tramonto
    ella m'appar, presente.
    Dino Campana
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      Scritta da: Silvana Stremiz

      Il canto della tenebra

      La luce del crepuscolo si attenua:
      Inquieti spiriti sia dolce la tenebra
      Al cuore che non ama più!
      Sorgenti sorgenti abbiam da ascoltare,
      Sorgenti, sorgenti che sanno
      Sorgenti che sanno che spiriti stanno
      Che spiriti stanno a ascoltare
      Ascolta: la luce del crepuscolo attenua
      Ed agli inquieti spiriti è dolce la tenebra:
      Ascolta: ti ha vinto la Sorte:
      Ma per i cuori leggeri un'altra vita è alle porte:
      Non c'è di dolcezza che possa uguagliare la Morte
      Più Più Più
      Intendi chi ancora ti culla:
      Intendi la dolce fanciulla
      Che dice all'orecchio: Più Più
      Ed ecco si leva e scompare
      Il vento: ecco torna dal mare
      Ed ecco sentiamo ansimare
      Il cuore che ci amò di più!
      Guardiamo: di già il paesaggio
      Degli alberi e l'acque è notturno
      Il fiume va via taciturno
      Pùm! Mamma quell'omo lassù! "
      Dino Campana
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        O poesia poesia poesia

        O poesia poesia poesia
        Sorgi, sorgi, sorgi
        Su dalla febbre elettrica del selciato notturno.
        Sfrenati dalle elastiche silhouttes equivoche
        Guizza nello scatto e nell'urlo improvviso
        Sopra l'anonima fucileria monotona
        Delle voci instancabili come i flutti
        Stride la troia perversa al quadrivio
        Poiché l'elegantone le rubò il cagnolino
        Saltella una cocotte cavalletta
        Da un marciapiede a un altro tutta verde
        E scortica le mie midolla il raschio ferrigno del tram
        Silenzio - un gesto fulmineo
        Ha generato una pioggia di stelle
        Da un fianco che piega e rovina sotto il colpo prestigioso
        In un mantello di sangue vellutato occhieggiante
        Silenzio ancora. Commenta secco
        E sordo un revolver che annuncia
        E chiude un altro destino.
        Dino Campana
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