Poesie di Domenico Russo

Nato martedì 7 giugno 1994 a Mercato San Severino (Italia)
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Scritta da: Domenico Russo

Il traguardo del fallimento

Ho raggiunto il traguardo del fallimento,
Ho fallito e ho raggiunto il traguardo,
Ho vinto; ma non una vittoria comune,
Nessuno ha festeggiato,
Nessuno si è complimentato con me.
Sono rimasto da solo a brindare,
Ho fallito nel miglior modo possibile.
Ho fallito su tutti i fronti.
Sono presuntuoso nel dire questo,
Nel far complimenti a me stesso.

Ho raggiunto il traguardo del fallimento,
Senza in realtà fallire in nulla di concreto,
Perché in poche cose ho tentato.

Ho fallito in tutto senza provare,
Mi piacerebbe fallire davvero:
Vincere senza barare.
Domenico Russo
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    Scritta da: Domenico Russo

    VI Ottobre

    Colorato splendente autunno,
    Foglie che cadono,
    Svolazzano, volteggiano, corrono,
    Cosa faranno, dove andranno?

    Non appartengono a nulla,
    E allora perché vanno,
    Come in fuga o ricerca di qualcosa,
    Come un cuore solo,
    Fra tutte quelle foglie il tuo.
    Così solo, così vero,
    Così ingenuo, così sincero.

    Parole mute mi dici,
    In silenzio parli,
    E quasi tutto sento.
    Sorridi e nient'altro,
    Mi guardi e nient'altro,
    Ti guardo,  capisco,
    Ma nulla hai detto.

    Ora la tua voce sento davvero,
    Sono certo è la tua voce.
    Il caso non è per caso in questo caso.
    Proprio lei davanti agli occhi,
    Proprio lei ascolto,
    Dea compositrice di musica,
    Pittrice nel ritratto dell'amore.

    Mi rivolgo dolcemente a te,
    Ma mai al tuo pari.
    Una foglia si appoggia
    Lieve sul tuo petto.
    Domenico Russo
    Composta venerdì 6 ottobre 2017
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      Scritta da: Russo Domenico

      A Catania.

      Città del sole
      e della Primavera!
      Vibrando nella sera,
      rintocca lesta
      la campana grande,
      il giorno della festa;
      il suon rimbomba
      e l'eco già si spande
      nell'aria mite.
      Via Crociferi
      elegante e austera,
      coi lampioni accesi,
      invita alla preghiera;
      e le strade si affollano
      di allegria vivace;
      scorron le macchine
      sopra il basalto
      nero come la pece.
      L'estate torrida
      già ti affligge e giaci
      stanca e avvilita
      dal tormento afoso;
      nel dormiveglia
      echeggia lamentoso
      il grido del "ceusaro"
      che gira lesto
      per le strade assonnate,
      con la camicia
      e le mani insanguinate,
      rinnovellando, presso ogni vico,
      il grido del "vespro antico".
      L'Etna bollente
      mostrasi benigno,
      se la terra non trema;
      e tu, pervasa
      da eterne melodie,
      tieni due gemme
      nel tuo bel diadema:
      Agata e il Cigno.
      Domenico Russo
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        Scritta da: Russo Domenico

        Alla mamma

        Mamma,
        negli occhi una gran fiamma
        risplende, e nel cuore
        nasce l'amore
        per la tua creatura.
        Mamma, anima pura,
        china sopra la culla
        lieta una luce brilla
        siccome stella.
        Veniva la notte,
        tu chiudevi la porta
        e le finestre al temporale.
        Mi mettevi una mano
        sopra gli occhi
        e fra le ciglia
        una luce bella
        s'accendeva d'amore,
        come carezza,
        per non farmi male.
        Mamma, anima pura,
        sei tu il mio angelo
        e guidi il mio cammino.
        Oggi nel vento
        il tuo respiro sento,
        e vedo il tuo sorriso
        che viene dal tuo viso
        come alito divino.
        Domenico Russo
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