Scritta da: Dora
in Poesie (Poesie personali)
Il sabato di città
L'adolescente vien dal centro commerciale
al tramonto con il suo fascio di sacchetti
e reca in mano un rossetto e un eyeliner
onde siccome si vuole truccare ella s'appresta
stasera in discoteca, il seno e il viso
Siede con le amiche al bar la vecchierella,
incontro là dove si perde il sole
e spettegolando va dei tempi moderni
e di quando la domenica lei si ornava
e ancora magra e snella
andava a ballare al circolino
con i suoi ganzi
Già tutta l'aria si riempe
di fumo di scarico e odor di spazzatura
e le case si illuminano delle luci di tv e schermi dei pc
Le auto con lo stereo a tutto volume
danno segno della serata che viene
e a quel suon diresti
che la testa ti si frantuma
I ragazzi urlando parolacce e schiamazzando
nelle strade fanno un casino della miseria
e intanto l'operaio ritorna alla sua misera dimora
bestemmiando perché pensa che non ha un euro in tasca
e che domani al dì di festa dovrà rimanere a casa
non potendosi permettere divertimenti
Poi quando l'immenso casino si cheta
e tutto intorno tace
odi il picchiettar dei tasti del computer, odi chi si fa le seghe
chi fa tardi a chattare sui siti erotici
fino al chiarir dell'alba
Questo di sette è il più gradito giorno
pieno di speranze e aspettative
domani il giramento di palle e la noia
recheranno le ore
ciascuno penserà al ritorno
al lavoro se è fortunato ad avercelo
se no farà la fila all'ufficio di collocamento
o nelle sedi di lavoro interinale
Ragazzino depresso e insofferente e maleducato
questa ètà così difficile
è come il sabato
giorno vuoto, noioso, senza interessi e prospettive
senza ideali e fantasia, e sentimenti
e precorre alla schifezza della vita
Vivete, ragazzi miei, la vostra età
senza voler per forza diventare adulti
senza fare sesso a 12 anni, voler fumare spinelli
per sentirsi importanti
spaccare il mondo, andare veloce in motorino
Che tanto il tempo passa e presto vi ritroverete
vecchi e rincoglioniti senza rendervene conto.
Composta domenica 3 ottobre 2010