Fuggii da casa col circo, perché mi ero innamorato di Mademoiselle Estralada, la domatrice di leoni. Una volta, dopo aver lasciato digiuni i leoni per più di un giorno, entrai nella gabbia e incominciai a percuotere Brutus e Leo e Gypsy. Ma all'improvviso Brutus mi balzò addosso, e mi uccise. Entrando in queste regioni incontrai un'ombra che m'ingiuriò, e disse che me l'ero meritato... era Robespierre!
Herbert ruppe il nostro fidanzamento di Otto anni quando Annabella ritornò al villaggio dal collegio, ahimè! Se avessi rispettato il mio amore, forse sarebbe diventato un bel dolore — chi sa? — riempiendomi la vita di profumo. Ma io lo torturai, lo avvelenai, lo accecai, ed esso si mutò in odio — edera mortale invece che clematide. E l'anima cadde dal suo sostegno, i suoi viticci s'intricarono in rovina. Non lasciate la volontà farvi da giardiniere nell'anima, a meno che siate sicuri ch'essa è più saggia dell'anima vostra.
Molte volte ho studiato la lapide che mi hanno scolpito: una barca con vele ammainate, in un porto. In realtà non è questa la mia destinazione ma la mia vita. Perché l'amore mi si offrì e io mi ritrassi dal suo inganno; il dolore bussò alla mia porta, e io ebbi paura; l'ambizione mi chiamò, ma io temetti gli imprevisti. Malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita. E adesso so che bisogna alzare le vele e prendere i venti del destino, dovunque spingano la barca. Dare un senso alla vita può condurre a follia ma una vita senza senso è la tortura dell'inquietudine e del vano desiderio — una barca che anela al mare eppure lo teme.
Io fui il primo frutto della battaglia di Missionary Ridge. Quando sentii la pallottola entrarmi nei cuore mi augurai di esser rimasto a casa e finito in prigione per quel furto dei porci di Curl Trenary, invece di fuggire e arruolarmi. Mille volte meglio il penitenziario che avere addosso questa statua di marmo alata, e il piedistallo di granito con le parole "Pro Patria". Tanto, che vogliono dire?
Dove sono Elmer, Herman, Bert, Tom e Charley, l'abulico, l'atletico, il buffone, l'ubriacone, il rissoso? Tutti, tutti, dormono sulla collina.
Uno trapassò in una febbre, uno fu arso nella miniera, uno fu ucciso in rissa, uno morì in prigione, uno cadde da un ponte lavorando per i suoi cari- tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla collina.
Dove sono Ella, Kate, Mag, Edith e Lizzie, la tenera, la semplice, la vociona, l'orgogliosa, la felice? Tutte, tutte, dormono sulla collina.
Una morì di parto illecito, una di amore contrastato, una sotto le mani di un bruto in un bordello, una di orgoglio spezzato, mentre anelava al suo ideale, una inseguendo la vita, lontano, in Londra e Parigi, ma fu riportata nel piccolo spazio con Ella, con Kate, con Mag- tutte, tutte dormono, dormono, dormono sulla collina.
Dove sono zio Isaac e la zia Emily, e il vecchio Towny Kincaid e Sevigne Houghton, e il maggiore Walker che aveva conosciuto uomini venerabili della Rivoluzione? Tutti, tutti dormono sulla collina.
Li riportarono, figlioli morti, dalla guerra, e figlie infrante dalla vita, e i loro bimbi orfani, piangenti- tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla collina.
Dov'è quel vecchio suonatore Jones che giocò con la vita per tutti i novant'anni, fronteggiando il nevischio a petto nudo, bevendo, facendo chiasso, non pensando né a moglie né a parenti, né al denaro, né all'amore, né al cielo? Eccolo! Ciancia delle fritture di tanti anni fa, delle corse di tanti anni fa nel Boschetto di Clary, di ciò che Abe Lincoln disse una volta a Springfield.
Ascoltate, Thomas Rhodes, presidente della banca; Coolbaugh Whedon, direttore dell'"Argo"; Reverendo Peet, pastore della prima chiesa; A. D. Blood, più volte sindaco di Spoon River; e finalmente voi tutti, membri dell'Associazione del Buon Costume — ascoltate le parole di Cambronne morituro, ritto con gli eroici superstiti della guardia di Napoleone a Mont Saint-Jean sul campo di battaglia di Waterloo, quando Maitland, l'inglese, gridò loro: "Arrendetevi, prodi Francesi! " — là sul finir del giorno, quando la battaglia fu irrimediabilmente perduta, e orde d'uomini che non eran più l'esercito del grande Napoleone si agitavano sul campo come brandelli laceri di nuvole tonanti nella tempesta. Ebbene, ciò che Cambronne disse a Maitland prima che il fuoco inglese spianasse il ciglio della collina contro la luce morente del giorno, io dico a voi, e a tutti voi, e a te, universo. E v'incarico di scolpirlo.
Sì, Emily Sparks, le tue preghiere non furono sprecate, il tuo amore non fu tutto vano. Io devo tutto ciò che fui in vita alla tua speranza che non volle disperare di me, al tuo amore che sempre mi considerò buono. Cara Emily Sparks, voglio narrarti la mia storia. Tralascio gli influssi di mio padre e mia madre; la figlia della modista mi mise nei guai e me ne andai nel mondo, dove affrontai tutti i pericoli noti del vino, delle donne e dei piaceri. Una notte, in una stanza di Rue de Rivoli, bevevo del vino con una donnina occhi-neri, e le lagrime mi riempivano gli occhi. Essa credé che fossero lacrime d'amore, e sorrise al pensiero d'avermi conquistato. Ma la mia anima era tremila miglia lontano, nei giorni in cui tu mi facevi scuola a Spoon River. E proprio perché non potevi più amarmi, né pregare per me ne scrivermi più, l'eterno silenzio parlò in vece tua. E la donnina occhi-neri prese per sé le lacrime, come i baci bugiardi che io le davo. Comunque, da quel momento, io ebbi una nuova visione — cara Emily Sparks!
Dov'è il mio ragazzo, il mio ragazzo – in quale parte del mondo? il ragazzo che amavo pil'i di tutti nella scuola? —- io, la maestra, la vecchia zitella, il vergine cuore, che di tutti avevo fatto miei figli. Giudicai bene il mio ragazzo, ritenendolo uno spirito ardente, smanioso, instancabile? Oh, ragazzo ragazzo, per cui pregai e pregai in tante ore di veglia la notte, ricordi la lettera che ti scrissi sulla bellezza dell'amore del Cristo? E che tu l'abbia ricevuta o no, ragazzo mio, dovunque tu sia, fa qualcosa per la salvezza della tua anima perché tutto il tuo fango, tutta la tua scoria possa soccombere al fuoco, finché il fuoco non diventi che luce!... Non diventi che luce!
Io so ch'egli diceva che avevo accalappiato la sua anima con una rete che lo dissanguò. E tutti gli uomini lo amavano, e molte donne lo compiangevano. Ma immaginate di essere una vera signora, e di aver gusti delicati, e che l'odore del whiskey o delle cipolle vi nausei, e il ritmo dell'Ode di Wordsworth vi rimormori all'orecchio, mentre da mane a sera lui gironzola ripetendo frammenti di quella comune sentenza: "Oh, perché inorgoglirsi quando siamo mortali? " E poi, immaginate: siete una donna ben dotata, e il solo uomo con cui la legge e la morale vi permettono di aver rapporti coniugali è proprio l'uomo che vi riempie di disgusto ogni volta che ci pensate — e voi ci pensate ogni volta che lo vedete! È per questo che lo cacciai di casa a vivere col cane in una sudicia stanza nel retro del suo ufficio.
Sarei stata grande come George Eliot ma il destino non volle. Guardate il ritratto che mi fece Penniwit, col mento appoggiato alla mano e gli occhi fondi — e grigi e indaganti lontano. Ma c'era il vecchio, l'eterno problema: celibato, matrimonio o impudicizia? Venne il ricco esercente John Slack, con la promessa che avrei potuto scrivere a mio agio, e io lo sposai, misi al mondo otto figli, e non ebbi più tempo per scrivere. Per me, comunque, era tutto finito quando l'ago mi trafisse la mano mentre lavavo i panni del bambino, e morii di tetano, un'ironica morte. Anime ambiziose, ascoltate, il sesso è la rovina della vita!