Poesie di Emanuela Ingenito

Studentessa universitaria, nato sabato 26 gennaio 1991 a Vico Equense (NA) (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi.

Scritta da: Emanuela Ingenito

Sei la perla, sei il pellicano

Mi raccontarono
della perla che
nasce dall'ostrica
per difenderla
dalla malattia e
del pellicano
che scarnifica
il petto per
sfamare i suoi figli.

Tu sei la perla,
sei il pellicano,
m'offri le bacche
sfidando il dirupo,
scagli sassi
contro il muro
delle mie ossessioni.
M'ami,
senza tante parole.
Emanuela Ingenito
Composta mercoledì 22 maggio 2013
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Scritta da: Emanuela Ingenito

Quand'io ti penso

Quand'io ti penso
i miei deserti fioriscono,
le orchidee e
le rose rinascono,
germoglia il grano
che sfama
la mia solitudine.

Quand'io ti penso
il sole ritorna
e scioglie la neve,
le nuvole mutano forma,
diventano la tua mano
che prende la mia
e m'accompagna nel mondo.

Quand'io ti penso,
ma non ti vedo
non provo paura
perché so che sei qui,
in tutte quelle cose
che per la prima volta
ho visto accanto a te.
Emanuela Ingenito
Composta martedì 12 febbraio 2013
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Scritta da: Emanuela Ingenito

C'è un tempo

C'è un tempo per essere persone migliori,
forse più sane e più vicine
come le gemme e i loro rami,
i rami e il loro albero,
l'albero e il suo terreno.
C'è un tempo per scambiarsi promesse
e costruire ponti tra le nostre vite,
ponti di carta e di pietra,
di fango e di gemme preziose.
C'è un tempo e non c'è tempo
per essere e per essere migliori,
per amare e per saper amare,
per sbagliare e per saper rimediare.
Emanuela Ingenito
Composta mercoledì 16 marzo 2011
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Scritta da: Emanuela Ingenito

Solitudine

Faro, vecchio obelisco di mare
che offri i tuoi fasci di luce
a navi che finalmente ritornano
chissà da dove, chissà dopo quanto
e che da lassù mi guardi superbo...
Mi sento piccola come un insetto,
un insetto spregevole e viscido,
e cammino muta tra un
terribile odore di cani randagi,
spazzatura e piscia d'uomo,
su tappeti di vetro verde in pezzi,
in strade piene di locande e
di bordelli rumorosi e sporchi.
Solo urla di orgasmi e piacere
Coprono i miei singhiozzi...
Emanuela Ingenito
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Scritta da: Emanuela Ingenito

Noi non ci apparteniamo

La collana d'argento e d'oro
Del golfo ci avvolge
Nella notte delle stelle cadenti
E noi, qui, tra sabbia e conchiglie
Consumiamo questi attimi d'amore
Senza pensare al dolore che ci
Facciamo quando all'alba
Riprendiamo noi stessi e ci
Allontaniamo...
Non ci apparteniamo e mai
Per la tua libertà sarà così,
ma se ti guardo negli occhi
Non posso lasciarti andar
Via all'alba di domani...
Noi non ci apparteniamo.
Emanuela Ingenito
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Scritta da: Emanuela Ingenito

Morte nera

Una gru gialla sospesa in aria
e un uomo cadeva:
aveva trent'anni e
una moglie e due figli.
Cosa gli racconteranno?
Una bugia: che per sua
distrazione quell'uomo cadeva
e che guardando per l'ultima
volta il sole chiuse gli occhi
e lo fece per sempre.
Molti lo chiamano eterno riposo,
io la chiamo morte:
morte nera.
Emanuela Ingenito
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Scritta da: Emanuela Ingenito

Poche ore e...

Poche ore e...
Poche ore e sarai lontano
Per raggiungere la tua città
perché, lo so, ne hai nostalgia.
E chissà... forse stringerai le
Mie mani ancora una volta e
Un giorno le tue pupille di nuovo
Coloreranno le mie guance.
Poche ore e sarai lontano,
ma ancora ti seguirò con gli
occhi e col cuore di chi ama,
inginocchiato tra la neve ti
vedrò mentre raccogli i fiori
di una primavera che Proserpina
ha portato via con sé nell'Ade,
ma che nei tuoi gesti ancor vive
e che respira come fosse ieri.
Emanuela Ingenito
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Scritta da: Emanuela Ingenito

Non andar via

Non andar via
Non andar via, ti prego!
Mi hai inondato la stanza col tuo profumo,
profumo d'uomo e d'umori e
muto ora scappi dall'amore
che ti si è attaccato addosso,
che disperatamente voglio donarti
ma che tu temi più del domani.
Io profondamente ti voglio, come
Mai ho fatto prima d'ora, mai!
Sei e forse sarai ancora la cura ai mali miei.
Emanuela Ingenito
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Scritta da: Emanuela Ingenito

Se tu scivolassi via

Vorrei che tu velocemente
scivolassi sulla pelle mia
come acqua che nel greto
non sosta, ma inesorabile
cade in basso e per sempre
scompare lì dove non so e non sai.
Ti ho visto negli occhi della gente
e su di me quello sguardo si posa
per accarezzarmi e uccidermi,
ad un tempo petalo e proiettile.
Ma io devo salvarmi da te,
in qualche modo salvarmi...
Scivola via, scivola lontano!
E avrò salva la vita.
Emanuela Ingenito
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