Scrittrice e poetessa, nato giovedì 30 luglio 1818 a Thornton, Bradford (Regno Unito), morto martedì 19 dicembre 1848 a Haworth, Yorkshire (Regno Unito)
Verrò quando sarai più triste, steso nell'ombra che sale alla tua stanza; quando il giorno demente ha perso il suo tripudio, e il sorriso di gioia è ormai bandito dalla malinconia pungente della notte.
Verrò quando la verità del cuore dominerà intera, non obliqua, ed il mio influsso si di te stendendosi, farà acuta la pena, freddo il piacere, e la tua anima porterà lontano.
Ascolta, è proprio l'ora, l'ora tremenda per te: non senti rullarti nell'anima uno scroscio di strane emozioni, messaggere di un comando più austero, araldi di me?
Nonè vile la mia anima Non trema nella tempestosa sfera del mondo Vedo risplendere la gloria celeste Risplende così la mia fede armandomi contro ogni paura.
Più felice sono quando più lontana porto la mia anima dalla sua dimora d'argilla, in una notte di vento quando la luna brilla e l'occhio vaga attraverso mondi di luce
Quando mi annullo e niente mi è accanto né terra, né mare, né cieli tersi e sono tutta spirito, ampiamente errando attraverso infinite immensità.
Più felice sono quando più lontana porto la mia anima dalla sua dimora d'argilla, in una notte di vento quando la luna brilla e l'occhio vaga attraverso mondi di luce
Quando mi annullo e niente mi è accanto né terra, né mare, né cieli tersi e sono tutta spirito, ampiamente errando attraverso infinite immensità.
Io sono l'unica il cui destino lingua non indaga, occhio non piange; non ho mai causato un cupo pensiero, né un sorriso di gioia, da quando sono nata.
Tra piaceri segreti e lacrime segrete, questa mutevole vita mi è sfuggita, dopo diciott'anni ancora così solitaria come nel giorno della mia nascita.
E vi furono tempi che non posso nascondere, tempi in cui tutto ciò era terribile, quando la mia triste anima perse il suo orgoglio e desiderò qualcuno che l'amasse.
Ma ciò apparteneva ai primi ardori di sentimenti poi repressi dal dolore; e sono morti da così lungo tempo che stento a credere siano mai esistiti.
Prima si dissolse la speranza giovanile, poi svanì l'arcobaleno della fantasia; infine l'esperienza mi insegnò che mai crebbe in un cuore mortale la verità.
Era già amaro pensare che l'umanità fosse insincera, sterile, servile; ma peggio fu fidarmi della mia mente e trovarvi la stessa corruzione.