Tra rovine di templi coperte dal sangue del Sole piange Ganimede in solitudine accompagnando il mare con i suoi lamenti
aspetta Zeus che lo innalzò nel Cielo con ali d'Aquila riscaldandolo col suo corpo stringendolo a lui sussurrandogli parole dettate da Eros che strinsero il suo cuore come rovente catena
ora sta lì dopo giorni ed aspetta il suo ritorno di udire in lontananza la voce amata e di poter stringere il corpo che gli diede il caldo piacere per ora piange troppe lacrime da asciugare sul bel viso aspettando lui il suo calore e gli fanno compagnia i templi distrutti muti maestri che un tempo egli ascoltava ed ora ricambiano.
Seduto nel limbo della metropolitana, aspettando di andare, mi perdo in pensieri che mi disorientano.
Un movimento mi ridesta: un passero zampetta davanti a me, andando a nascondersi nell'aiuola, dove svolazzano altri in cerca di cibo, beccando qua e là, senza dare importanza a niente.
Come l'invidio, loro che hanno l'Immensità, senza nessun legame che impedisca loro di volare, scendendo a terra per un attimo, per poi riappropriarsi del cielo,
mentre io, limitato per natura, legato alla terra, sono costretto a vedere la mia anima legarsi ad amori, soffrendo quando essi vacillano.
Sto pensando a te, domandandomi se mai ti rivedrò, se mai toccherò di nuovo la tua pelle, se mai sentirò ancora la tua voce.
svendo il mio cuore divertitevi a riunirne i pezzi
svendo il mio sangue tingeteci le vostre bandiere
svendo la mia bile tingeteci le vostre camicie
svendo le mia lacrime dissetateci la vostra malignità
svendo i miei nervi fateci cavi elettrici
svendo i miei muscoli fateci corde elastiche
svendo i miei denti e le mie unghie fateci collane e ornamenti
la mia anima lasciatela qui a vagare nell'eterno e doloroso rimorso di essersi lasciata sfuggire il corpo attendendo invano la morte dimenticandosi di essere stata condannata alla pena d'immortalità.
Con il mio sangue ho scritto la parola eros sul muro della mia mente creatosi da solo in un attimo di debolezza e che odio che copre vallate di vino e miele che prima ammiravo ed attendo il tuo bacio che non ho compreso che forse mi potrà ridestare mi potrà liberare mentre scrivo con il mio sangue la parola eros che al momento mi consola mentre aspetto il momento in cui mi riabbraccerò con te.
Ragno Bianca parete distesa di vita vuota e senza un fine Un ragno cammina solo nel bianco deserto solo lui senza nessuno Cammina va avanti sale sui quadri momenti euforici ma poi ricade nel bianco vuoto Cammina cerca vive nella ricerca di qualcosa nel futuro di duraturo ma percorrendo i muri della sala ricomincerà il giro
Farfalla
Banco di scuola con i colori disegno una farfalla con cura creo i particolari perfetta l'osservo l'ammiro sembra viva sembra voler volare librarsi libera ma il banco la trattiene sua prigione di materia e di condizione La guardo e per lei soffro.
Piango lacrime nascoste che sciolgono il mio cuore come acido mentre la mia anima denudatasi si protende adirata verso il cielo gridando contro Dio che le ha tolto libertà mentre ella giaceva con lei dopo aver fatto l'amore e che ride beffardo come un bambino odioso "Ridammi la mia amata- la sento gridare- accontentati di torturare coloro che accettano di concedersi ai tuoi sadici capricci e lasciami in pace dimenticati di me non voglio il tuo amore ipocrita se ciò mi priverà del suo".