Il mio amore era cristallo di rocca, nelle sue sfaccettature giocavano il sole e la luna
Il mio amore era grande, il suo splendore illuminava gli antichi confini dell'universo, il suo calore scaldava i cuccioli rannicchiati nel fondo della terra
Il mio amore era potente, perché ogni giorno mutava il freddo inverno in primavera, al suo tocco si risvegliavano i rami secchi e spogli facendone sprizzare gemme e fiori
Il mio amore era generoso perché portava la luce nel buio, toglieva la tristezza dal cuore più arido trasformandolo in tenero cerbiatto
e le margherite ricoprivano le colline e gli uccelli sentendolo si affacciavano dal nido spauriti, spauriti di tanta felicità e cantarono con lui
Perché il mio amore era terribile e spaventava i cuori pavidi perché voleva tutto e non da tregua, si ergeva alto sulla città e sulle colline ed il suo sguardo era così limpido che tutte le cose impure fuggivano a nascondersi nell'ombra per non morire, il suo sguardo era così adamantino che il più piccolo frammento di cristallo rifletteva luce di diamante;
il mio amore di giorno era così dorato che lo si poteva vedere danzare con il sole e con lui fugare le nubi e la notte era così bianco che cavalcando la luna faceva danzare le fronde del bosco con lenti flussi e riflussi di onde marine cullando e rincuorando i piccoli animali della note.
Amore tu eri questo e molto di più, tu mi avevi fatto risorgere dalla palude de i miei giorni per una nuova adolescenza vestito di una pelle senza cicatrici sotto cui scorgeva giovane sangue come un torrente nell'alveo del mio corpo, mi avevi dato mani che accarezzavano come una tiepida folata di primavera che porta un lontano frinire di grilli e dolce profumo di fiori, sentore di terra nuova.
Questo amore, dolce e terribile, ha scavato gallerie sul mio viso perché la felicità mi faceva piangere.