Il ventidue di agosto a Boston in America Sacco e Vanzetti van sulla sedia elettrica E con un colpo di elettricità All'altro mondo li voller mandà
Circa le undici e mezzo giudici e gran corte Entran poi tutti quanti nella cella della morte "Sacco e Vanzetti state a sentir Dite se avete qualcosa da dir"
Entra poi nella cella il bravo confessore Domanda a tutti e due la santa religione Sacco e Vanzetti con grande espression "Noi moriremo senza religion"
E tutto il mondo intero reclama la loro innocenza Ma il presidente Fuller non ebbe più clemenza "Siano essi di qualunque Nazion Noi li uccidiamo con grande ragion"
E tutto il mondo intero reclama la loro innocenza ma il presidente Fuller non ebbe più clemenza Addio amici in cor la fé Viva l'Italia e abbasso il Re.
Persi le forze mie persi l'ingegno Che la morte m'è venuta a visitare E leva le gambe tue da questo regno! Persi le forze mie persi l'ingegno
Le undici le volte che l'ho visto Gli vidi in faccia la mia gioventù Oh Cristo me l'hai fatto un bel disgusto Le undici volte che l'ho visto
Le undici e un quarto io mi sento ferito Davanti agli occhi ho le mani spezzate E la lingua mi diceva "è andata è andata" Le undici e un quarto mi sento ferito
Le undici e mezza mi sento morire La lingua mi cercava le parole E tutto mi diceva che non giova Le undici e mezza mi sento morire
Mezzanotte m'ho da confessare Cerco il perdono da la madre mia E questo è un dovere che ho da fare Io a mezzanotte m'ho da confessare
Ma quella notte volevo parlare La pioggia il fango e l'auto per scappare Solo a morire lì vicino al mare Ma quella notte volevo parlare
E non può non può Può più parlare può più parlare Non può non può Può più parlare può più parlare
Persi le forze mie persi l'ingegno Che la morte m'è venuta a visitare E leva le gambe tue da questo regno! Persi le forze mie persi l'ingegno.