Scritta da: Francescopaolo Calciano
in Poesie (Poesie personali)
Le parole
Le parole più profonde
sono nei silenzi assoluti,
sono le parole che dalla mente
vanno fino al cuore,
dove nessuno può sentirle.
Composta sabato 20 marzo 2010
Le parole più profonde
sono nei silenzi assoluti,
sono le parole che dalla mente
vanno fino al cuore,
dove nessuno può sentirle.
Tu non sai quanto cara mi sei,
tu non sai quanto il mio cuore t'adora
e perderti non vuole.
M'è dolce ritrovarti,
quando spengo la luce, e vorrei che ogni sguardo,
ogni pensiero fosse un bacio per Te.
Si può piangere anche senza lacrime,
e fa più male...
lascia un solco che va dritto
dal cuore agli occhi.
È tornato il buio e vago senza fine...
continuo a cadere nel suo vortice infinito.
Se questo somiglia all'inferno
non ha mai fine,
continuo a cadere...
È rimasto di Te solo un sospiro
nel tremore dei tigli e fil di losco.
Il tuo sorriso è nella sera, cade
con le foglie e s'impiglia fra i roseti
dove il tempo ha il tuo colore.
Quella notte... in riva al mare
ho scritto il tuo nome su un pezzo di legno...
l'ho lasciato li... le onde lo porteranno via
ma nel mare ci sarà sempre.
Notte senza sonno
dove il sonno s'è fugato.
Indimenticabile ricordo
s'accende nella mia mente.
Mi aggrappo al mio amore
mai vissuto.
Rileggo queste vecchie righe
sulle pagine ingiallite,
scritte in altre notti senza fine...
Un viso, i suoi occhi... un nome...
Quella che è riuscita a rubarmi il cuore,
strappato senza chiedermi il permesso.
Me la trovo d'avanti come quella notte d'agosto
con la luna bruna...
è stato un amore del passato,
un amore spezzato e mai sepolto.
Lontano... lontano, a volte come una voce affannosa
come singulto di un'anima in pena,
a volte come un lieto canto d'amore,
va... la voce della campana della vicina chiesa.
Una voce che s'espande per l'alta immensità.
La sua voce si espande per l'aria nell'alba tranquilla
sotto i primi raggi del sole, e nel tramonto vermiglio,
mentre la solitudine si fa cupa e colma di sogni malinconici.
Ma sempre cari mi sono quei rintocchi,
che suscitano un'eco profondo nel mio animo.
Quei rintocchi hanno lo schianto del pianto, o il giubilo del riso,
il singulto, e la gioia, e talvolta c'invitano a godere dell'immensa
bellezza dell'universo, e talvolta ci suggeriscono la preghiera...
e questa voce sempre suggestiva, ci parla al cuore
in mille modi arcani.
Essa pare che ci dica il destino dell'uomo,
come tutto nasca in un fervore di grande speranza,
e perisca nel più profondo dei misteri.
Essa pare che ci riveli il sorgere degli ideali,
e la fine di tutte le cose desiate con tanto ardore.
Al suono di quella campana amica, quanti ricordi
mi si destano nella memoria!
E più volte ascoltando quella voce, pel silenzio delle cose,
ho sentito una lacrima furtiva sgorgarmi dalle ciglia,
e scorrermi sul volto.
Oh!... i bei giorni della puerizia; quando sognavo castelli d'oro
svaniti a contatto della realtà, lasciando il profumo e il rimpianto.
Oh!... le belle illusioni fuggite come stormi di uccelli.
Ascoltavo allora questa stessa voce di campana,
dalla mia cameretta di studente; socchiudevo gli occhi
e il suo volto mi appariva come d'incanto:
Gli occhi azzurri come il cielo, i i capelli che le lambivano il viso,
il suo corpo era il tramonto in un tocco di campane...
il suo sorriso... chiaro, come un lieto evento di luce.
In lei nasceva il segreto del bacio,...
a ogni rintocco intuivo l'armonia della sua voce...
era un sospiro segreto del cuore. A suono della campana
lei scuoteva la testa... accompagnando il din... don... poi alzava
gli occhi al cielo, sospirava e rientrava.
Per me quale dolce tormento di piacere e passione.
Volevo chiamarla.!... dirle io sono qui... guardami...
ma la bellezza del momento stesso mi tratteneva
dal distoglierla dal suo dolce incanto.
Ora quei giorni sono passati e io ne ho solo un vivo ricordo!
Quante cose d'allora sono cambiate!
Oggi Lei non l'ho più, quei rintocchi me l'hanno portata via.
Anche quella stessa voce di campana mi pare
che sia diventata dolorosa, pare che in essa ci sia una nota
di rimpianto!
Suona, o campana, manda la tua voce per l'aria immensa,
giungi fino a Lei, vola, passa oltre i monti... e chiamala
e rimandi con gli stessi rintocchi qualche parola di conforto
di coraggio, e di speranza.