Perché hai premura? Fermati un istante Ascolta il verso delle cicale In una notte d'estate Perché hai premura? Fermati ad osservare i passi lenti di una tartaruga Perché hai premura? Prova ad odorare il profumo della zagara Nel giardino dei tuoi ricordi Mentre guardi il cielo stellato Perché hai premura? Ascolta il mormorio del mare in una notte d'agosto il suo profumo il suo silenzio Perché hai premura? Ritorna ad ascoltare l'eco delle ninne nanne Le carezze della mamma La voce rauca del papà Perché hai premura? Fermati ad ogni stazione Che ti conduce a casa Mentre ascolti il fischio del treno antico Affacciati al finestrino e fatti Sporcare di fumo nero in galleria Perché hai premura? Impara ad ascoltare il cinguettio D'uccelli in un bosco al fiorir dell'alba Perché hai premura? Guarda negli occhi un piccolo bambino Nelle corsie delle speranze Che sorridente ed ignaro Forse Domani non c'è più Perché hai premura? Impara ad osservare lentamente il sipario di un teatro quando si chiude Questa volta però non battere le mani Sorridi.
Le foto, Vecchie Locomotive e carrozze nel cimitero dei ricordi Sembrano mummie impietrite, sorridenti ed ingiallite Erette ad altarini con cornici argentate e fiori profumati di nauseabonda realtà Immancabile polvere che invoca luce Soffio di vita e di ritorno indietro Beato è il ricordo di te Di dolci carezze Quando cantavi stonate ninne–nanne inventate E sussurrarmi buona notte.
Tu ritorni da strade antiche e da sentieri oscuri percorrendo sassi roventi di solo sole spenti da onde di mare ormai placide e silenziose come ogni mattina il battere del vento ti schiaffeggia il viso mentre accarezza gocce di pianto Muto scenario di stelle ormai opache al consumar dell'alba io son pago.
Quella scogliera Accoglie ogni sera Le proteste del Mare Qualche volta sono carezze Qualche volta sono schiaffi Qualche volta sono rigurgiti Qualche volta strani silenzi Ma tu muti nel tempo Conformandoti alle stranezze della vita In una cornice di ricordi.
Per riprendermi il tempo di estati perdute di primavere intense per riprendermi il tempo e giocare a dir di no per ricordarmi battaglie navali indiani e diligenze guerre e cavalieri prestami la tua età per guidare un aquilone toccare nuvole nere e farle poi piangere di pioggia leggera come carezze. Si accende allora un sogno e la vita ritorna per abbattere il teatro dei commedianti falsi ma per pochi istanti ancora prima di restituirti la tua età.