Horror vacui
Porfido, a delineare il passo
Catrame, per riempire i polmoni
Lampioni, che ricalcano ombre
Lacrime, composte di cera
In labirinti d'asfalto cerco
frammenti di ultimi, muti ricordi.
Reclusi origami in prigioni di carta
che il tempo trasforma in cenere bianca.
Vota la poesia: Commenta Quello che di me rimane
Sfoglio pagine bianche
un imperfetto futuro
debole orfano di un miope passato
Traccio una linea
lunga e netta, fragile e debole
come mano che l'ha creata
Il foglio diventa confine
Da un lato i buoni, dall'altro l'iniquo
da una parte gioie, opposte ai dolori
delusioni dirimpetto agli amori
Divido il mondo, quel po' che mi è dato
mi alzo e mi servo da bere
solo due dita, mi dico
Cinque volte due dita
necessarie ad alzare il foglio
diventato pesante
E cade
lieve come foglia in autunno
la osservo, piovere sul pavimento
Guardo il foglio dall'alto
e tutto svanisce
osservato dal basso il dolore si acuisce.
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"A cosa pensi?", chiedo io
"Lo sai", con un sussurro rispondi
Al tuo viaggio, penso tra me e me
ma taccio
"Ti mancherò?", azzardo
"No!", esordisci
e nel farlo una lacrima scende
ed è bugia per entrambi.
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