Scritta da: Antonio Prencipe
in Poesie (Poesie d'Autore)
Morta per autoprocurato aborto
La stanza tua piena di fiori
e due coltelli, i testimoni
di un rito che non ha padroni
un rito l'unico rimedio
a libertà negate a volontà spezzate
In mezzo al sangue
lei per terra vinceva la sua guerra
senza parlare senza accusare dei suoi tre mesi
di dolore, di rancore, di timore
ecco l'immagine
e tutto a un tratto mi sembra assurdo
le strade son di burro si scivolava
si sprofondava che si faceva noi
Dov'è il coraggio di continuare a dar la vita
tra le macerie se la gente non ci sente più,
forse daranno un paradiso a donne come lei
che così han deciso
E in tutta questa distruzione
Io cerco un'altra direzione ma sono già troppo lontana
qualcosa brucia dentro me, dentro di me
si torce l'anima
cos'è successo, che cosa resta adesso
che cosa sono io
le grida spaesate
le mani morsicate sue.
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