Scritta da: Andrea De Candia
in Poesie (Poesie d'Autore)
Come tremavo un tempo tremo ora:
quel che m'innamorava m'innamora,
ed il pensiero che gemeva geme
ardo dal fuoco di bellezze estreme.
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Come tremavo un tempo tremo ora:
quel che m'innamorava m'innamora,
ed il pensiero che gemeva geme
ardo dal fuoco di bellezze estreme.
Ragion d'amore in me fulge ogni giorno
(anche se muto d'umore e se intorno
oscura è l'aria, lo spirito avaro)
grazie all'evento della tua presenza
nella quale ravviso l'insorgenza
di un dono acceso di un mistero raro.
Senti l'azzurro armonioso dentro
la statura dell'albero contento,
le vette argentee delle mattinate
ricordare all'umanità l'estate
distesa dentro la zolla materna
che nutre il corpo di un'essenza eterna.
Senti rifarsi aereo e profondo
il cantico del sangue che irrora
la segreta verginità del mondo
allo scoccare d'ogni nuova aurora.
Più t'allontani e più mi sei vicina
bruciante e fresca come fuoco e brina,
aurora di un roseto che si sfoglia
ma che in me più potente rigermoglia
come per ricordarmi l'armonia
di un'Età senza giorni - o Creatura -
che rispecchi l'immagine futura
di un'immortalità ch'è Poesia.