Scritta da: Giuliano Carosi
in Poesie (Poesie personali)
I fantasmi
Spesso si vedono i fantasmi,
quando si vogliamo ignorare
le persone vere.
Commenta
Spesso si vedono i fantasmi,
quando si vogliamo ignorare
le persone vere.
Noi vorremmo fissare Dio
in un frammento,
il nostro,
quale grande stoltezza,
in questa sproporzione!
Crescere non è relazionarsi
con chi ci dà sempre ragione,
non è frequentare
solo coloro con cui stiamo bene,
ma confrontarsi con quelle differenze,
capaci di smuovere
le nostre acque stagnanti.
Un'opera è nobile
fino a quando lo sono
gli uomini e gli intenti
che l'hanno promossa,
basta una sola parola,
per deprezzarla a baratto.
Non privarti mai di qualcosa
che ti è indispensabile per il tuo lavoro,
in cambio di qualcosa che ti fa apparire,
perché quando ne avrai bisogno,
sarai preso in giro,
ti inviteranno ad utilizzare la tua apparenza.
Quando imperversa il temporale
e non abbiamo nemmeno un ombrello,
pensiamo che il buonsenso
ci chiede di non uscire,
ma è un attimo dopo la tempesta
che siamo chiamati fuori
e se non risponderemo,
scopriremo che la nostra è solo paura.
Ti aspetto ogni giorno,
mentre l'ansia mi assale
e la mia mente
cerca appigli e giustificazioni
alla mia condizione.
Mi nascondo dietro alla mia dignità
violata, che più non riconosco,
se non nel frammento
di qualcosa che si è rotto.
Non sono più utile,
contro la mia stessa volontà,
un'unica speranza mi sorregge,
oltre la quale intravedo
la luce che voglio afferrare,
con queste mani corte.
Aspetto l'aurora che accorci,
la distanza e il tempo
e mi restituisca il desiderio
di essere con Te
anche nella tempesta.
Viaggiamo insieme,
tra le relazioni nelle differenze,
tra l'incanto di nature a picco sul mare,
mentre grattacieli recitano finestre di luce.
Siamo sospesi tra terra e cielo,
tra spazi umani liberi,
in un orchestra voce di tanti.
Viaggiamo insieme,
tra i residui dei nostri sogni,
siamo corpi vibranti,
tra aerei a velocità supersonica.
Siamo tra i telescopi orbitanti,
tra gli spazi siderali aperti,
in un concerto di pianeti rotanti.
Viaggiamo insieme,
tra le matrici del presente,
siamo molecole in trasformazione,
siamo atomi volteggianti in composizione.
Siamo volti trasfigurati,
tra spazi verticali infiniti,
tra accordi di girandole di stelle.
Viaggiamo insieme,
tra i disegni del futuro,
verso la città di Origine,
siamo membra umane sparse nel cielo,
mentre l'occhio del Creatore
guarda la piena dell'infinito.
Siamo, infine, risorti,
tra spazi divini di Amore,
tra armonie di angeli volanti.
E io percorro da straniero,
le strade che mi hanno ospitato,
mentre i ricordi volano alla nostalgia,
e io non mi riconosco più,
nel frammento di questa vita,
cerco e non trovo,
voglio e non ottengo,
cammino e non avanzo.
Intorno il lago della sofferenza si espande,
ed umanità conosciute scompaiono,
ed io mi rifugio
nella preghiera del Tuo volto.
Sento la Tua voce che mi parla,
si perde nell'aria quella degli uomini,
assente eco di un'armonia
che desidero, ma ancora non ritorna.
Mi sento disperso, in terra d'esilio,
in questa globalizzazione di
anime senza nome né volto,
schiere di schiavi che alimentano,
la sete di denaro dei potenti,
mentre ogni etica è alla deriva.