Lacrime cristalli limpidi e veri di cuore spezzato cadono giù ma non fanno rumore lentamente scivolano dentro l'anima ne sento il sapore dolce e amaro al contempo le offro alle stelle come sacrificio d'amore come offerta di pace per chi pace non ha e non è baratro e non è nulla quell'arcobaleno riflesso che nei cristalli vedo nascere adesso...
Malinconica sera di volti cari richiamati alla mente, passi vissuti di un tempo intarsi nella memoria come fasci di luce, si addensano i ricordi della mia infanzia nel luogo in cui lasciai il cuore di piccola bimba e un sorriso mi vedo sgorgare come candido fiore. A volte cadeva la neve nella mia terra natìa e i pupazzi di neve con le variopinte sciarpe di lana che nonna faceva sorridevano sempre... E il buon odore del sugo di carne della domenica è ancora nelle mie narici, di nascosto vi intingevo un pezzetto di pane perché mamma non voleva... Nostalgia... delle traversate sul mare con i ferry-boat per puro divertimento, senza autovettura, senza file estenuanti e la Madonnina che dall'alto ci dava la sua benedizione... È nostalgico il canto stasera, dell'infanzia beata? O dei tempi di allora? Anche le lancette dell'orologio erano più indulgenti, non avevano l'ansia del tempo, la frenesia della corsa, scandivano il tempo con sereno andare e noi... assaporavamo la vita!