Scritta da: Andrea De Candia
in Poesie (Poesie d'Autore)
M'uccidi ma il mio viso
ti resterà invetrato
nello sguardo.
Tagliente. Nelle notti
lacrimeranno le palpebre
inchiodate.
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M'uccidi ma il mio viso
ti resterà invetrato
nello sguardo.
Tagliente. Nelle notti
lacrimeranno le palpebre
inchiodate.
Io ti dico parole e tu non vuoi
ascoltare e ti chiudi nel cappotto
Non sapevo il dolore d'esser muta
il dolore di piangere e gridare
senza voce
di battere coi pugni
contro un muro danzante di sorrisi.
Nella sera il tuo seno fra le foglie
il suo bianco dischiude di gardenia
assetata in attesa della notte.
Insonne la gardenia distillava
nel palmo della notte il suo veleno
mentre il cielo piangeva le sue stelle
e la luna contava i moribondi.
Ti vidi ridere sola
nella notte. Sgusciare
dalla tela ruvida
le mandorle del seno.
Si ruppero le stelle
mentre la luna pregna deformata
sbirciava tra le barche
bisbigliando
dissennati rancori, lamentele.
La luna tralcio a tralcio rotolava
sulla vigna tremante di paura
partoriva conigli topi scorpioni
e noi stretti nascosti dietro il muro
la sentimmo guaire come un cane.
Un altro giorno s'annega all'orizzonte
il crisantemo del sole tra gli scogli
marcisce. Nei tuoi capelli
un'altra notte s'addensa nera di pioggia
ti riga il collo
mi piange fra le dita.