Monete di cielo tra le foglie, ancora, riempiono gli occhi. Lo scintillio del crepuscolo plasma labbra diamantate, ne sorride la limpidezza. Fibrilla l'acqua fibrilla il cuore, quando il silenzio del vento alita pace. Cuscini d'erba scendono a bere con nastri smeraldo, medaglie di fiori. Nervose radici d'albero in vita broccano il suolo sul bordo già smerlato. E l'aria vellica l'aria con lo strascico delle essenze. E il suono vibra fievole nel solitario, lontano, gracidare. E il pensiero dilaga largo nelle galassie del creato, con il sole che s'addormenta e la luna già sveglia... Rugiada tra lo sguardo al tramonto, sopra il lago.
Dove cercarlo io non saprei Se nella spinta dell'altalena quando una madre lascia la figlia toccare il cielo Se nei fogli chiusi in buste che inviano S.O.S. Sparati tra confini come bombe Se nell'edera di due braccia tra cui il sole sorge mentre la notte ripone l'abito Se nelle lacrime dell'uomo dove la barca galleggia a stento dinnanzi ad anime in volo Se nelle grinze color tabacco quando il tempo scolpisce nonni e il loro dire insegna il fare Se nella voce di Dio che bisbiglia dall'ansa della fede e rintrona in mezzo al petto Se nel saluto delle foglie al vento nelle note odorose e il fiore che danza mentre la formica s'aggrappa stretta Se nei chiaroscuri dell'iride potente che, di turno, ripennella i cieli e il sipario chiude con un arcobaleno Se nella mano che stringe altra mano o nella gioia che non m'appartiene e nel dolore che immagino appena.