in Poesie (Poesie personali)
Ostacoli
Noi, donne e uomini
con così tanta paura d'amare
senza capire
che non v'è altro di meglio da fare.
Composta venerdì 19 aprile 2013
Noi, donne e uomini
con così tanta paura d'amare
senza capire
che non v'è altro di meglio da fare.
Povera Torino!
Ridotta a stalla dorata per porci di tutte le razze,
Intatta cartolina satinata della regalità d'un tempo,
Sonnecchiosa e placida città di fiumi.
Eppur riesci ad esser ancor così bella!
Non ho avuto il coraggio di vederti vuota,
non ho avuto il coraggio, quando ti ho lasciata l'ultima volta,
di rendermi conto che non avrei più varcato la tua soglia.
Proprio io,
che ti ho tanto amata ma poco vissuta,
che ti ho conservata come un museo,
che ti ho esplorata con meraviglia,
ti ho venduta
ed ora piango, piango e me ne pento,
proprio io che ti dovevo difendere
ho lasciato che te ne andassi con indifferenza.
Che codarda!
Quando ormai è troppo tardi
ed il pensiero che altri violeranno quella porta mi fa troppo male,
mi vergogno anche solo a ricordarti per come eri.
Non ti ho mai meritata, scusa.
Addio.
Amore,
vitale come un respiro,
tenace come un morso,
spietato come il destino
di chi non l'ha rincorso.
Con le mie mani aperte
io ti lascerò il tempo di pensare,
come se fossi una farfalla
che, posatasi, può decidere di scappare.
Ovunque io mi svegli,
ovunque io sorrida,
ovunque io cammini, corra, balli da sola,
ovunque io ascolti i rumori e la musica
nelle mie orecchie, con il mio sentimento,
la pelle del mio abbraccio ti appartiene,
disegnata solo per lo spazio fra le tue spalle,
tra il profilo liscio e morbido della tua nuca
e la tua presa, salda ma arrendevole ai miei movimenti.
Non posso sfuggirvi, né voglio provare a farlo,
perché ogni mio passo non può allontanarsi
senza cercare quella calma,
quella passione silenziosa, mentale,
quel divenire un solo cervello e quattro gambe che camminano,
quella rivoluzione così dolce-amara che,
in un battito,
cambia per sempre una vita.