in Poesie (Poesie personali)
In silenzio e ben nascosta
osserverò,
attraverserò,
scie luminose
stelle cadenti
desideri e sogni
e con gli occhi della terra
accendersi e spegnersi
vedrò.
Composta domenica 13 dicembre 2009
In silenzio e ben nascosta
osserverò,
attraverserò,
scie luminose
stelle cadenti
desideri e sogni
e con gli occhi della terra
accendersi e spegnersi
vedrò.
Quale altro sollievo se non il tuo volto.
C'è qualcosa che assomiglia ad una corda
di violino nei silenzi incantati
oltre questo sguardo
così lontano ai tuoi occhi
da non vederne l'inizio e la fine.
Oltre queste alte pareti nient'altro che
immensità di spazio e tempo
non visibile alla razionale visione dell'uomo.
Funeste immagini traspaiono,
niente di certo,
niente di reale,
tutto sospeso tra mezze verità
tra tempo e psiche
tra emozione e sogno.
Voglio vedere cosa c'è al di la
oltre questo mio stato ideale di
visione visibile e invisibile
dentro lo sguardo,
dietro le mura del presente,
così sfuggevole da scivolare dalle mani
appena il corpo inconsapevole se ne avvicina.
Amavo in te la mia stessa vita
amavo in te.
Eri il cielo al di sotto del quale vivo,
eri l'aria che respiro,
eri la terra su cui cammino,
eri quello che ancora non c'è.
E adesso cosa sei?
Potrei dire il nulla
ma mi ingannerei.
Potrei dire il male
ma mi odierei.
Potrei dire il ricordo
ma impazzirei.
Dimmi tu cosa sei!
"I miei pensieri nei tuoi pensieri"
Ricordi quando me lo dicesti?
Bhe, era davanti ad un piatto d'insalata.
Ma queste parole
le ho fatte mie
fondendole ai miei pensieri per te
alle sensazioni di benessere che mi davi
anche solo leggendo un tuo messaggio.
Mi bastava pensarti per sentire
la tua vicinanza,
il tuo calore appropriarsi dei miei pensieri.
Quanto ho sperato, che non succedesse...
che queste parole non avessero più senso di esistere.
Ma, purtroppo è successo...
e adesso io sono qua!
Non potendo far altro...
mi fermo
e guardo la realtà.
Nuvole oscure impenetrabili che si insinuano
come nebbia tra i capelli
che bagnano di ombre scure
le speranze e i sogni,
lasciate che le menti si liberino
della vostra pesante presenza
c'è una luce così luminosa che le sta aspettando,
non vorrete mica rimanere in eterno?
Giunge un ora in cui ve ne dovrete andare
sicuramente per poi ritornare
ma fate che almeno l'intervallo tra i due tempi
sia splendente come il mare al suo risveglio
che le ombre variopinte del sole nascente
bagnino di colori fluttuanti il nuovo istante
perché sarà sicuramente il momento di brillare
di volare
di sentire suoni di violino
come cavallette saltellare
di aprire mente e cuore
alla nuova luce
così alta e così bassa
da poterla toccare e
da potercisi ubriacare.
Non ha importanza quanto rimarrà
perché il suo ricordo comunque rimarrà.
Rimarrà cosi tale
da non dover nemmeno dimenticare.
Cerco di immaginare come sarà
il mio presente
Contraddizioni insorgono
come luci abbaglianti
di macchine in corsa
nella notte buia.
Cerco poi nelle mie tasche
per vedere se qualche granello
dell'imminente e lontano passato
è rimasto
come polvere
nascosto infondo
in qualche angolo
non sospetto alla vista.
Cerco, cerco, cerco
e trovo tanta polvere.
Dalle mie mani viene afferrata
in modo da poterla vedere meglio.
Gli occhi incominciano a bruciare
sempre di più, sempre di più
Sarà meglio che la rimetta nelle tasche
o che la faccia disperdere via per sempre?
Quanta voglia avrei
di gridarti quanto mi manchi!
Ma mi ritrovo ad urlarlo
infinitamente dentro il mio cuore
facendo eco nella mia testa.
E non mi fa dormire...
mi contorco cercando di afferrare
la mia ansia per un piede.
Devo stare attenta a non farla fuggire,
chissà altrimenti cosa potrebbe fare!
Non so quanto ce la farò ancora
a respirare senza che le parole
disertino dalla mia bocca.
Ma che differenza potrà mai fare
un grido di dolore
soffiato dentro una sfera
di finissimo cristallo
o nello spazio di infinite distante!?
Immersa nello stupore
di occhi incomprensibili,
come se il nulla dominasse
l'indomabile.
Esita la mia capacità di comprendere,
troppa nebbia e ombra, offusca
lo specchio di quello sguardo.
Vita Mia
fatta di gioie e d'incertezze
fatta di paure e di carezze
Vita Mia
che mi hai lasciata troppo in fretta
avevi forse paura della mia troppa voglia di vita?
Davanti ai miei occhi c'erano
infinite pianure
infinite discese
e infinite salite
ma erano le mie pianure, le mie discese e le mie salite.
Stelle cadenti in un'oscurità di cielo
erano i miei sogni.
Vita Mia
non mi lasciare sospesa come piuma
sono intrappolata in questo corpo
ma la mia mente vola via.
Ho solo gli occhi per vivere
ma se solo potessero esprimere
ciò che la mia anima sente
sarebbero un temporale.
Vita Mia
lasciami esplodere.
Voglio di nuovo vivere
sentire la libertà accendere ancora il mio spirito
scalfire questo scudo che trattiene la mia forza.
Vivrò ancora un giorno
certo non qui
in un altro luogo o forse spazio
neanche io lo so dire
fino a quando
Vita Mia
non ti rassegnerai
a lasciare il mio corpo
per sempre raffreddare.
E poi mi fermerò a guardare:
ombre riflettersi in specchi d'acqua,
voglie nascondersi tra la folla,
pensieri scappare guardandosi indietro,
sguardi fugaci rubare immagini.
Sono seduta
e guardo lontano.
Laggiù infondo
dove il cielo si confonde con la terra,
dove lo sguardo dell'anima
trapassa i colori e le immagini,
va oltre...
oltre la vista
oltre il sapere
oltre la parola.