Scrittore, poeta, saggista, traduttore e accademico, nato giovedì 24 agosto 1899 a Buenos Aires (Argentina), morto sabato 14 giugno 1986 a Geneva (Svizzera)
Il tempo è un fiume che mi trascina, ma sono io quel fiume; è un tigre che mi divora, ma sono io quella tigre; è un fuoco che mi consuma, ma sono io quel fuoco. Il mondo, disgraziatamente, è reale; io, disgraziatamente, sono Borges.
Le monete, il bastone, il portachiavi, la pronta serratura, i tardi appunti che non potranno leggere i miei scarsi giorni, le carte da giunco e gli scacchi, un libro e tra le pagine appassita la viola, monumento d'una sera di certo inobliabile e obliata, il rosso specchio a occidente in cui arde illusoria un'aurora. Quante cose, atlanti, lime, soglie, coppe, chiodi, ci servono come taciti schiavi, senza sguardo, stranamente segrete! Dureranno piú in là del nostro oblio; non sapran mai che ce ne siamo andati.
Né l'intima grazia della tua fronte luminosa come una festa né il favore del tuo corpo, tuttora arcano e tacito e fanciullesco, né l'alternarsi delle tue vicende in parole o in silenzi saranno offerta così misteriosa come rimirare il tuo sonno coinvolto nella veglia delle mie braccia. Di nuovo miracolosamente vergine per la virtù assolutoria del sonno, serena e splendente come fausto ricordo trascelto, mi offrirai quella sponda della tua vita che tu stessa non possiedi. Proiettato nella quiete, scorgerò quella riva estrema del tuo essere e ti vedrò forse per la prima volta quale Iddio deve ravvisarti, annullata la finzione del Tempo, senza l'amore, senza di me.
C'è tanta solitudine in quell'oro. La luna delle notti non è la luna che il primo Abramo vide. I lunghi secoli dell'umano vegliare l'han colmata d'antico pianto. Guardala. È il tuo specchio.
Se io potessi vivere un'altra volta la mia vita nella prossima cercherei di fare più errori non cercherei di essere tanto perfetto, mi negherei di più, sarei meno serio di quanto sono stato, difatti prenderei pochissime cose sul serio. Sarei meno igienico, correrei più rischi, farei più viaggi, guarderei più tramonti, salirei più montagne, nuoterei più fiumi, andrei in posti dove mai sono andato, mangerei più gelati e meno fave, avrei più problemi reali e meno immaginari. Io sono stato una di quelle persone che ha vissuto sensatamente e precisamente ogni minuto della sua vita; certo che ho avuto momenti di gioia ma se potessi tornare indietro cercherei di avere soltanto buoni momenti. Nel caso non lo sappiate, di quello è fatta la vita, solo di momenti, non ti perdere l'oggi. Io ero uno di quelli che mai andava in nessun posto senza un termometro, una borsa d'acqua calda, un ombrello e un paracadute; se potessi vivere di nuovo comincerei ad andare scalzo all'inizio della primavera e continuerei così fino alla fine dell'autunno. Farei più giri nella carrozzella, guarderei più albe e giocherei di più con i bambini, se avessi un'altra volta la vita davanti. Ma guardate, ho 85 anni e so che sto morendo.