Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)
Baltico del nord
Quando la bufera incipria il porto, quando
i pini, frusciando,
lasciano nell'aria una scia che delle lamine
di una slitta è più fonda,
quale grado di azzurrità può raggiungere
un occhio?
Quale segno
il linguaggio può far germogliare da un
cauto contegno?
Nascondendosi alla vista, il mondo
esterno
prende in ostaggio un volto: bloccato
dalla neve, pallido, inerme.
Così un mollusco rimane fosforescente
sul fondo dell'oceano
e così il selenzio assorbe l'intera velocità
del suono.
Così un fiammifero basta per accendere
un fuoco;
così l'orologio di un nonno, fratello del
battito cardiaco,
essendosi fermato da questo lato
del mare, per mostrare
il tempo all'altro, continua a ticchettare.
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