Scritta da: Kurt Page
in Poesie (Poesie personali)
Ore ed ore seduto sul marciapiede
Collezionando ricordi e sensazioni
Come il lupo ha bisogno delle prede
Anch'io ho bisogno di emozioni
Potevo corrompere il cuore di una donna
Amarla una notte, cosi tanto per gioco
Donarle l'eterno, poesie scritte in colonna
Al sorgere del sole distruggerle con il fuoco
Cosi una passante mi promise il suo amore
Ma solo per una notte e solo per un ora
Con lei Barattai due soldi e il mio cuore
Per un male che lento divora
Presi la mia chitarra e del vino
Restai due minuti a guardare
La mia casa, stalla, due alberi di pino
Cavalcai un sogno, parti per non tornare
Ed ora io vagabondo cieco pieno di credulità
Accompagnato da un cane sordo
in quello che voi chiamate realtà
balocco da sempre ai margini del bordo
Potrei scrivere sul muro in mattone rosso
In bianco e nero "libertà"
Potrei descrivere il rigurgito del mare mosso
Che sputa veleno per conservare la dignità
E frugando tra mondi e culture altrui
Vidi in tutti i luoghi le stesse aurore
Calcando le terre, notti e luoghi più bui
Scopri che l'apparenza inganna più delle parole
Scopri monti e oceani prima sconosciuti
Per mancanza del coraggio o altro dell'uomo
Sussurrai ai ruscelli ed alberi caduti
Sussurrai due cianciate e chiesi perdono
Un vecchio contadino mi disse
Di chiamare le cose con il proprio nome
Allora domandai come chiamare chi uccise
Il primogenito senza provare dolore
Come chiamare un uditore del lamento
D'un figlio chiedente aiuto dal mondo lontano
Con mani parar orecchie per sentirlo a stento
Mi disse di chiamarlo l'essere umano
Come chiamare lo stallo della fantasia
Che cela nei sogni un po' di verità
Improvvisar di notte quasi poesia
Disse definirle fortemente, libertà
Cosi preferii la terra ai salotti
Il vino al sangue distillato
La cecità ai sogni corrotti
essere libero ad un futuro da pensionato.
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