Io, felino domestico Birichino sono da piccolo, voglio giocare, faccio disastri, non voglio annoiarmi invento giochi fantasiosi. Sorveglio il mio territorio sempre pronto a cacciare, divento grande e solenne ma mai sarò un servo. Amo la libertà ne sono un paladino, mi sento indipendente se ho paura mi nascondo. L'irruenza non è gradita come i suoni forti, ma se mi dai un po di affetto alle tue gambe mi strofino. Trattengo gli artigli faccio fusa e miagolii, lecco e impasto seguendoti sul letto. Perdonami se mi mostro offeso quando hai fatto cosa non dovevi, pure io sono una creatura solo un po più pelosa. I miei occhi illuminati di mistero hanno un'istinto delicato, possono amarti profondamente fissandoti con bellezza e eleganza. Sono attivo e curioso, corro e salto poi mi pulisco, raggomitolato lecco il pelo.
Ti piango in solitudine, all'improvviso arrivi all'ombra di un ulivo. Ti vedo sul cammino di una giornata colorata da pennellate di salici. Rincorro le tue mani, veloci scorrono sui filari di viti pronte a germogliare. Guardo le tue rughe, solchi di semine distese di frutti. Dipingo il tuo volto sorridente all'aurora ramata dal tuo sapere. Ti scrivo sulla terra spargendo briciole di zolle nel cielo luminoso.
Un pozzo senza tempo l'acqua sgorga dalle fontane un cunicolo porta a san pietro come guardare dal buco della serratura, segreti archeologici e morali alla bocca della verità non puoi mentire. Una semplice via porta in chiesa, scavi, archi, palazzi, teatri ogni angolo riserva una sorpresa parchi, monti, colli, giardini una villa ospita lo zoo dove natura e storia si legano. Piramide e obelischi portano nell'egitto madre teresa di calcutta in india l'icona della carità unisce i popoli ogni paese ha la sua ambasciata pure un'isola non manca, tra i ponti lungo il tevere, sul milvio allucchetti speranze. "L'incanto di roma" avvolge in un sogno trasporta in un secolo lontano le botticelle trottavano sui sanpietrini trasportavano botti con merci, solo in epoche più moderne arriva foro italico e stadio olimpico.
Ceneri vissute, il tempo della danza l'ora della foglia. Carta ingiallita su scaffali traballanti dal peso dei libri. Arbusti sempreverdi, un vento pazzo sradica le radici. Organi donati, il corpo senza anima è avvolto dalle fiamme. Gesto doveroso, un rituale sano esclama la libertà. Regalo al mare, al cielo, al prato, a un albero... un viaggio senza tempo.
In una stanza buia ti ho trovata, in una stanza radiosa ti ho conosciuta. Tra mille passanti chilometri di lettere rubano le tue parole guardandoti negli occhi. Un lucente raggio di sole... emozioni, pensieri ed alchimia confidiamo nel segreto di un incontro illuminato. Sotto parole incantate e una polvere magica, i nostri cuori si sono aperti con la sola chiave della fiducia.
Vibrano le campane, Cantano gli uccellini, Il sole si affaccia Tra nuvole di pioggia, Annunciando l'arrivo di un nuovo giorno. Piccole gocce rumorose Cadono sul tetto, Un ombrello di terrecotte, Scivolano sul vetro, Scusate ma non potete entrare, Bagnano la terrazza. L'acqua scorre sull'asfalto, Sassi saltati come ostacoli, Un ruscello artificiale, Una foce di ferro. Un cielo grigio, Malinconia e nostalgia Nel mio cuore sonnolente, Ricorda il deserto che avanza, L'acqua che manca, Pensa agli acquazzoni Senza freno. Fiumi lungo vie d'asfalto, Macchine sommerse, Se piove giusto quel che serve O poco più, Una sera d'estate davanti a un dipinto, Pozze su ombre grigie, Esclamo che bello.