Scritta da: Linda Effe
Seduzione e abbandono
È un vento che tormenta, che sradica, che distrugge.
Femme fatale, vedova nera, una vita per l'amore. mantide religiosa.
Lento scorrere della passione, un gesto veloce.
Un mare in burrasca, un gabbiano ferito, lo strano piacere del dolore. Un dì caldo, l'ombra di un'albero, un leone innamorato.
È caduto un petalo; no, una bambina lo ha strappato. Dal più bel fiore del prato e si ricade in un burrone, la pioggia lenta un'acquazzone. È nato di nuovo il sole, scomparendo nella notte la luna aveva detto 'il cielo è miò; ma il cielo di chi è se non della neve che tutto uccide, della paura del non ritorno.
Niente primavera, abbandonare è il ritorno dell'autunno e l'inizio dell'inverno.
Non c'è spazio che per noi, l'esistenza sta stretta e sedurla e abbandonarla è un calice di vino, pieno per noi, vuoto per loro.
Composta martedì 4 ottobre 2011