in Poesie (Poesie d'Autore)
Un balzo di cerbiatta
Sara lunghe trecce occhi verdi di gatta
Ci tenevamo strette saltando quel fosso
con lunghi, agili balzi.
Si parlava sommesso e l'aria odorava
di giunco e ginestra, terra fresca e foglie
di verde castagno. Si arrivava al podere
e l'aria sapeva di vino e sudore.
Mamma non voleva vedermi con Sara
Si diceva in paese che sua madre beveva
e gli uomini andavan su e giù dal sentiero
odoroso di giunco e ginestra
mentre lei li chiamava con voce sguaiata
gridando affacciata all'angusta finestra.
Sara lunghe trecce occhi verdi di gatta.
Fu lei a svelarmi la storia segreta
"Lo sai come nascono i bimbi?"
Ascoltavo curiosa, confusa, stupita, delusa...
Per lei non c'era una storia segreta
sapeva, spiava, sentiva, tremava.
Sara lunghe trecce occhi verdi di gatta
troppo in fretta, da sola
passasti quel fosso
con agile balzo di cerbiatta.
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