Scritta da: Maria Angela Carosia
I giorni erano bui, sempre
si era illusa che il cuore potesse battere bene
trovando la dimensione giusta o almeno credeva
voleva convincersi di controllare la situazione
in realtà tutto andava a rotoli
e si perdeva nel vuoto delle sue convinzioni
che corrispondevano al falso
Passava il suo tempo ad assumere ogni giorno
atteggiamenti scontrosi e ciò perché mancavano
quegli appigli necessari per sentirsi meno debole
meno sola soprattutto quando il dolore l'affliggeva
devastandola dentro dove il suo cielo avrebbe dovuto godere
di momenti meravigliosi portati ad una unica soluzione
quella di aver la certezza che niente potesse farle male
respirando un'aria pulita un benessere per il fisico e la mente
la più efficace. Si mosse sotto ai suoi piedi un tappeto antico
scintillò come un gufo con orbite al posto degli occhi mai veramente chiusi
e il cervello in movimento anche di notte con una sveglia incorporata
affettuosa ma noiosa e dura da sostenere. Un canto pietoso ed anelo
aprì le porte, svegliò il tramonto che accecato si distese
lei coperta affondò le unghie
per ripararsi dai sogni asfissianti
e da uno strato di crema sulla pelle scura
Fili di lana morbidissima illuminata dall'alba strinse forte
sparendo in un raggio di sole rassicurante, la fede, aveva cercato.
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