Scritta da: Andrea De Candia
in Poesie (Poesie d'Autore)
L'inclemenza del tempo
È vertigine, amore, primavera,
sfida, pianto di gioia, verità.
Ed è subito "era".
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È vertigine, amore, primavera,
sfida, pianto di gioia, verità.
Ed è subito "era".
Tu sei il mare, ostacolo e legame,
strada maestra e insondabile baratro.
Mi limito a solcarlo: vascelletti
e barchette di vane parole.
Mandami i tuoi tifoni, i grandi aratri
che fino al cuore scavano e rovesciano.
Travolgimi fino a dove le mie sillabe,
vagiti e gusci, non hanno più senso.
A giorni alterni sono io la luna
e tu l'immensa terra che mi attira,
e questa notte tu, tu sei la luna
- io ti tengo al guinzaglio -
so che mi stai sognando, mi accarezzi,
i globuli lo sanno del mio sangue,
ogni mio nervo teso come un arco
o un'arpa eolia che vibra al respiro.
Il graticcio di foglie in uno schianto
sotto gli unghioli della volpe cede.
(Avevo visto il nulla, ma ti ho amato
come chi non lo vede).