Poesie di Maria Rosa Zangari

Nato domenica 31 ottobre 1971 (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi e in Racconti.

Scritta da: Rosetta.Z

Silenzioso Cuore

Tacciono le parole
In questo tempo.
Non hanno il coraggio
di chiedere al cuore
alcunché di pretesa.
L'anima è in panne
trà l'incertezza e l'attesa,
e cerca di celar
con un sorriso la pena
di un impavido e audace cuore che
ora trema.
Or dovrà pur questo tempo
passare
e come foglie d'autunno,
che l'albero fa cadere e li lascia volare,
così le paure e l'inquietudine
dovrà il cuore lasciare andare.
Forte come il seme sotto la neve
tornerà a germogliare,
Nessun silenzio
concederà più alle parole
E con il coraggio di un Leone sapranno ruggire

Allora si...
che alle meraviglie della vita
"Esso" non potrà più sfuggire.
Maria Rosa Zangari
Composta giovedì 8 dicembre 2022
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    Scritta da: Rosetta.Z
    Aspetto sempre il Sole...
    Che venga a scaldare
    e sciogliere il mio dolore...
    Distrattamente
    ha sfiorato la mia anima
    un suo raggio...
    che mi ha penetrato il cuore.
    Subito in quell'angolo di calore
    io ci ho piantato un seme...
    Voglio averne cura
    affinché diventi un fiore...
    Per poter ammirarne il fascino
    In tutto il suo splendore.
    Un fiore che trasformi le mie tempeste
    In giornate di sole
    E che rifletti
    L"azzurro del cielo
    e mi fa rivedere l'arcobaleno.
    Per ricordarmi che il mondo ha i suoi colori.

    Un fiore che mi fa credere ancora
    nell'amore, quello vero.
    L'amore per la vita,
    che spesso mi è stata ostile...
    L'amore per la gente,
    che non è tutta vile.
    L'amore per me stessa
    con cui provare
    ad essere più gentile.
    Un fiore che sappia sorprendermi
    E mi insegni a non arrendermi
    E mi regali
    più occasioni per sorridere...
    Donandomi del tempo dove possa sopravvivere.

    Un fiore che mi faccia
    Ricordare di quanto è bello esserci,
    Esserci per chi mi vuole bene.
    Per chi a me ci tiene.
    Per chi vede in me la mia luce, anche quella che non traspare,
    E gli fa leggere il mio cuore,
    E sa che ancora, è capace di amare.
    Esserci per quel piccolo grande seme.
    A cui la mia vita si è aggrappata
    Facendomi capire che non è così scontata.
    Quel seme è e sarà
    La mia voglia di felicità.
    Maria Rosa Zangari
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      Scritta da: Rosetta.Z

      La verità del cuore

      C'è una donna seduta nella sua stanza,
      si guarda intorno, con una dolcezza affranta.
      Mi avvicino, le chiedo
      chi sta aspettando,
      Lei risponde
      "mia figlia" è andata in giardino.
      Le chiedo se posso aspettarla con lei, e le siedo accanto.
      E trattenendo il pianto
      prendo la sua mano. Le faccio una carezza, piano piano.
      Ella mi guarda, e
      so che il cuore
      non l'inganna, non è più smarrita e mi dice una cosa:
      È tornata
      dal giardino la mia "Rosa".
      Maria Rosa Zangari
      Composta domenica 8 maggio 2022
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        Scritta da: Rosetta.Z

        Se Fosse

        Oh! come arde ancor
        quel "Fuoco" dell'inferno in cui son scesa.
        Che par non voglia mai
        lasciare la sua presa.
        "Se fosse" che per alleggerir le pene
        In quell'istante
        Nell'attraversar Io l'ingannai,
        mostrando che non era così scottante.

        Ahi quanto mi fa soffrir
        il dolor della mia "Piaga"

        Or chiedo al fato,
        Che mi lasciasse passar oltre, per quel tormento.
        E che, quel "Fuoco" potesse trovar ragione
        Di esser contento.
        Maria Rosa Zangari
        Composta domenica 23 gennaio 2022
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          Scritta da: Rosetta.Z

          Tra terra e cielo

          Il vento non fa più rumore,
          come volesse accarezzare inosservato ogni dolore,
          mentre mutano gli eventi e cambiano i colori.

          La luna perde il fascino del suo antico splendore,
          giacché gli appare ancor più distante il sole
          anch'esso diventato avaro del suo calore.

          La terra tace,
          dinnanzi all'incertezza di ciò che non può vedere,
          mentre il cielo si sofferma ad osservare.
          Esso scruta le immense mani tese,
          che non lo possono toccare.
          Neanche per asciugar le lacrime di chi piange
          chi è partito e non può più tornare.
          Maria Rosa Zangari
          Composta domenica 12 aprile 2020
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            Scritta da: Rosetta.Z

            Filastrocca d'autunno

            Zitto zitto fa capolino
            con il sole pigro al mattino
            che fa l'occhietto da lassù
            all'estate che non c'è piu.

            È l'autunno che è arrivato
            di, rosso e giallo si è vestito
            la natura ha già spogliato
            per far il suo manto colorato.

            Esso è tanto laborioso
            ora è lui che comanda
            niente più gelato e panna
            ma pan di noci e castagna
            sembra quasi dispettoso
            quando a scuola tutti manda.

            Ma non sempre è capriccioso
            e di feste è generoso
            ad ottobre giorno in festa c'è ne uno,
            con halloween il trentuno,
            tra paure ed allegrie
            con la zucca per le vie
            con le maschere a far i furbetti
            con dolcetti e scherzetti.
            Ma al freddo si prepara
            e a novembre mette i guanti
            già a la festa di ogni santi.

            E per chi vuole ancor brindare
            e alla sera canticchiare
            con gli amici e nuovo vino
            c'è la festa di san martino.

            Per qualche tempo ancor gli dona
            sulla testa la corona
            al suo amico inverno la dovrà lasciare
            un po' prima di Natale.
            L'autunno è già inoltrato
            e tra un po' sarà tutto imbabbuccato.
            Maria Rosa Zangari
            Composta martedì 10 ottobre 2017
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              Scritta da: Rosetta.Z

              Remare per non cadere

              Alzo lo sguardo nel cielo notturno
              in cerca di stelle o della luna
              ma non brilla più niente lassù...
              anche il sole di giorno,
              si nasconde e si oscura.
              È tutto spento in questo momento
              il firmamento.
              C'è una "piccola barca" che vorrebbe navigare
              ormai da tempo, in cerca di orizzonti migliori.
              Ma il cielo è in tempesta
              Il vento gli soffia contro,
              l'oscurità la sta per sopraffare,
              la nebbia intorno è così fitta
              che sembra quasi la voglia soffocare.
              onde giganti sono pronte a trascinare
              questo veliero giù in fondo al mare.
              Quattro marinai intenti ad ormeggiare,
              remano essi,
              pur non sapendo dove andare
              "Remare per non cadere"
              Perché ahimè sarebbe la fine
              per chi di loro non sa nuotare.
              La tempesta è forte,
              ma sperano che li lasci andare
              e senza arrendersi mai
              continuano a remare
              aspettando "la luce dell'alba" che dovrà
              prima o poi arrivare.
              E questo "mare agitato" si dovrà pur calmare.
              Maria Rosa Zangari
              Composta domenica 2 luglio 2017
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                Scritta da: Rosetta.Z

                L'inquietudine

                All'improvviso e con indole molesta,
                a indispettire il mio animo un po' assopito,
                l'inquietudine ad apparir si appresta
                ad alzar del vento in un giorno quieto.

                Crudele mi mostra il mondo di ieri,
                rapisce il mio oggi, con i suoi pensieri.
                La scaccio con forza per non dover guardare le immagini distorte che mi vuole mostrare,
                che già conosco ma non voglio vedere.

                Troppo il peso, che dovrei sostenere,
                se da essa mi facessi raggirare.
                Parla al mio viso senza vergogna
                e soffoca il mio sorriso nella sua gogna.

                Ella mi parla ma è ladra e nemica
                perché ruba il tempo e i colori, della mia vita.
                Insiste nel dirmi che la dovrei ascoltare
                ma se lo facessi, farebbe scempio del mio domani.

                Lungi da me inquietudine infame,
                porta con te l'angoscia, per mai più ritornare
                lascia il tuo posto a liete giornate
                che non hanno rimpianti per le cose ormai andate.

                Di sogni e speranze, mi voglio vestire
                guardar le stelle senza stanchi sospiri
                rivedere il cielo tornar sereno
                e ammirare ancora il suo arcobaleno.

                Sorridere di nuovo al mondo intero
                senza mai più dover lottare,
                felice di non dover più,
                il mio cuore ingannare.
                Maria Rosa Zangari
                Composta lunedì 31 ottobre 2016
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