Scritta da: Matteo Maria Besozzi
Nemesi
Vecchie ferite
nell'accudire altri
trovano pace.
Composta domenica 17 maggio 2015
Vecchie ferite
nell'accudire altri
trovano pace.
Ti respiro
nella nebbia del mattino
nel profumo di erba tagliata
nella terra bagnata
nel ramo spezzato dal vento
nell'ululare del lupo
nel sole al tramonto
nello sguardo di un bimbo
che chiede di essere amato.
Ti sento
nella profondità nera del mare
nell'albero sradicato dal vento
nel cane che giace a lato della strada
nell'ombra che mi segue sempre.
Non ho paura quando busserai
allargherò le braccia
e come in un orgasmo
mi dissolverò con amore nel creato.
Ti cerco nel cielo
e tu gialla farfalla voli felice
accarezzo le tue gioiose ali
che giocano nell'aria
al sole di primavera
Ti cerco nel mare
e tu cresci onda maestosa
e io respiro il profumo
della tua schiuma che sa
di fragole e bacche di ginepro
Ti cerco nella notte più buia
e il palpitare del tuo cuore
mi guida nel cammino
Ti cerco nell'immensità del tempo
e mi accorgo che
sei sempre stata con me.
la notte buia
un urlo di dolore
io sono vivo!
Nero petrolio
del lago blu profondo
ha preso 'l posto.
Languidamente
avvolta nell'amore
l'anima culli.
Sassi di fiume
levigati dall'acqua
questi noi siamo.
Donna selvaggia
richiamo ancestrale
urla d'amore.
Doni sepolti
con amorevolezza
trovano luce.