Tu che non sei Ella... Tu non sai quant'è grave et opprimente codesto ingrato fastello d'un cogito immenso et bello ma tanto infausto che già credevo assai oblito... Non è vincitor colui che in amor si dona at amar A cosa posso ormai aspirar se non L'eterno azzurro poter contemplar? Azzurro... come d'azzurro il pensier mio di Ella s'è ammantato... già. Azzurro e tormentato... Ebbene, se così è allor sia questo il mio dolce azzurro penar! Sol mio, non di Ella... Antero – Ab Urbe Condita.
Cercate di essere felici, anche se non è facile e sommersi in mille difficoltà ma tentate di esserlo poiché se non lo siete ora e nella vostra epoca, non lo sarete mai.
Tenendo ben presente che l'aspirazione alla propria felicità e l'auspichevole conseguimento non deve, in nessun caso, esser cagione de l'altrui infelicità.
Rammentate anche che dalla vita non si può pretendere di avere più di ciò che si è dato.
Allora possa esservi di aiuto adottar certuni comportamenti:
il soffocar l'orgoglio, il contenere l'ira, il condursi con saggezza, il rifuggir l'improntitudine, l'ascoltar con pazienza, il parlar con suadenza, l'agire con prudenza, e il giudicare con clemenza poiché anche voi sarete giudicati.
Non dimenticate che è felicità anche il donarla ai propri simili poiché si possono aiutare, con una sola goccia di miele a volte un sorriso o una parola gentile i più infelici, gli irredenti e gli ultimi della terra... e di costoro, nella nostra vita, ne incontriamo ogni giorno.
C'è sempre qualcuno che rimane indietro e spesso non ce ne accorgiamo poiché siamo già distanti.
E quando sarete felici, usate delicatezza ovvero evitate di farne vanto poiché in coloro che non lo sono ne procurerete dolore, invidia e pianto. Astenetevi quindi da ogni vanità poiché questa del resto è l'inutil rincorrere il vento.
Tenete poi presente che dall'"altra parte" ci giudicheranno non solo per le nostre azioni ma anche e soprattutto per quel che potevamo e non abbiamo fatto. Ebbene serbiamo il giusto timore... ... per quando sarà il momento!