Il freddo scende profondo nell'anima e non è la neve che fuori fiocca a raffreddarlo.
Sono le tue parole Sono i tuoi comportamenti Sono i tuoi pensieri ormai altrove Sono i tuoi piedi ancora qui ma pronti a partire
Guardo i tuoi occhi neri Accarezzo i tuoi lunghi capelli soffici come seta
I tuoi gesti convulsi mentre sogni incantano il mio sguardo che spia il tuo sonno agitato
I tuoi piedi spuntano dal fondo delle lenzuola e le dita affusolate si muovono come quelle di un musicista mentre accarezza i tasti solleticando il suo pianoforte in una melodia dolce e soffusa
Come dolce e soffusa è la luce ti questo mio triste mattino che ti avvolge calda come a proteggerti, a cullare gl'ultimi minuti in questo tuo sonno agitato
Una valigia imperfetta, disordinata, riposa appoggiata su una sedia Un profumo, una spazzola, una cintura rossa, una camicetta spiegazzata, una maglia, un po' di collant arrotolati in un angolo della valigia quasi nascosti e quelle così minuscole mutandine di pizzo.
Si intravedono sotto la maglia, quei soffici balconcini, impalcature delle tue dolci colline così calde e morbide.
Presto andrai, hai deciso, partire, lasciarmi è il tuo ultimo scopo nulla trattiene la tua volontà di volgere altrove. Neppure questo tempo così gelante che ghiaccia i muri delle case, copre le strade nascondendo le vie e che ha rabbrividito anche il tuo cuore.
Ti guardo per qualche ultimo istante prima del tuo risveglio prima che tu te ne accorga, affinché resti in me una tua ultima immagine, nitida, bella come un dolce ricordo da chiudere in una busta gialla sigillata da una lacrima.
Piove, mi ritrovo a guardare la nebbia spazzata dal vento un albero carico d'acqua appoggia le sue stanche pesanti fronde sull'asfalto bagnato un senso di malinconia pervade il mio cuore e la mia mente Oh, compagna ormai inseparabile delle mie interminabili ore "Vattene, lasciami solo!", Abbandona i miei tristi pensieri, smetti questo lento uccidermi l'anima. Lacrime scendono sul mio viso bagnato quasi a confondersi con le gocce di pioggia se non per il loro amaro sapore e per il loro insinuarsi tra le mie labbra Tutto sembra fermarsi, tutto è immobile, il freddo pare aver congelato ogni cosa, tempo, luogo e movimento l'aria bagnata frigge al mio spirare l'unico moto è il fumo emesso dalla mio lento e rassegnato respiro In lontananza un lugubre urlo di cane esplode nel silenzio totale, unico rumore di un'ovattata surreale atmosfera Lentamente mi guardo intorno come per voler scrutare, trovare la tua figura ora ti ho scorta, ora non più. Forse la mia mente ti immagina, forse sei tu che vuoi nasconderti da me Forse è la tua figura che non vuole lasciare questo addolorato luogo Mi sembra di averti accanto ma poi mi rendo conto che è solo il tuo gatto che si consola strisciante tra le mie gambe Guardo la foto sul tavolo e solo così riesco a tornare alla realtà. Non ci sei non tornerai Ti ho persa per sempre!
Un vecchio mezzo sordo e cieco seduto sulla sua sedia fuori di casa in piazza guarda i bambini che giocano a palla assopito dai suoi ricordi lontani di quando la sua giovinezza era spavalda
Ha Il cuore stanco che batte le ore, il suo fegato abbaia, gl'occhiali sul naso ed il nodoso bastone della vecchiaia
il segno del basco sui capelli ingialliti la patta un po' aperta ed i calzini scuri sbiaditi
oh vecchio! Oh nonno che passi i giorni tra campi di boccie, tavoli, carte, bianchi e spume vinte a partite rubate
vecchia sapienza bruciata dal fumo elargisci consigli per tutti e nessuno, tra odore di piscio, fumo e sudore pretendi rispetto dai bimbi chiassosi che giocano a palla irrispettosi
Una gentile parola, una carezza, un sorriso forse ti basta poco per gioire in viso poco a noi costa se fossimo saggi trovare il tempo di offriti questi omaggi.