Questo amore
rimpianto
venduto perduto
violento
e male usato
Inesistente incasinato
malfatto e logorato
Questo amore
non ha più un cuore
il suo animo rubato è cambiato
è malato
Questo amore infinito
a cui tenevo tanto
ora si è dissolto
nel nulla nel buio
e prima che non ci sia
più tempo
va curato va salvato
Questo amore non può morire
ridategli valore
perché questo non è vero amore.
Quando la sera la luna
tramonta inghiottita
dal mare e il suo tenue
chiarore si scioglie nell'aria
tra i caldi raggi di sole
che svaniscono nel buio
degli infiniti abissi
immagino di poterla raggiungere inseguendo con gli occhi
il bagliore di luce che vibra
e scorre verso il riverbero
delle spumeggianti onde
che danzano sulle note
del loro fruscio e cullano
lentamente le stelle riflesse
nello specchio d'acqua
colorando d'argento il cielo
imbrunito dalle ombre
della notte illuminandolo.
Il cavalluccio di legno
dai colori allegri
dondola
nei miei pensieri
su e giù sospeso
alla giostrina
Dondolo e ridondolo
per far volare
libera la fantasia
nel carosello giro e gira
il girotondo intorno
al mondo
cullando i sogni
del baule dei miei ricordi.
Caro Papà io penso sempre a te
quando ho bisogno
di un qualcosa di un
consiglio di conforto
di un abbraccio
Ricordo ancora quello
che di prezioso
mi hai regalato
insegnato
nella vita
Mi hai donato
le cose più belle
più importanti
il tuo amore
il tuo coraggio
la tua forza
Più passa il tempo
e più capisco
che per me sei sempre
di più il mio punto
di riferimento
Non potrò
mai ringraziarti
abbastanza
per tutto quello
che hai fatto
per me papà
Tu sei il migliore
del mondo.
Rito antico
magico evento
di un tempo lontano
da ricordare
o da dimenticare
Odori sudori
tagli
falci forconi
e calpestio di animali
Momenti
di dure fatiche
sotto il sole
battono percuotono
i contadini
a mani nude il grano
paglie granelli
spighe mature
da separare
Giorni
salienti di tutta
un'annata
ma se va bene
il raccolto
allora si che inizia
la festa.
Vivace il volo
delle rondini
tra tenui raggi
di sole
di primavera
pitturata da
farfalle
e primule gialle
foglie verdi peschi
ciliegi e ciclamini
Allegro il profumo
di viole mughetto
paglia e grano acerbo
Polvere di fiori nell'aria
lucciole
nettare e sapore
di miele.
So' povero ma
So' un povero Vagabondo
e vivo pe' la strada
su er marciapiede
so' un senza tetto
regalo inchini saluti
a chi me fa' la carità
Giro su e giù tutto er giorno
tra vie della città
senza sapè dove annà
Sino a quanno ar calar der sole
la luna fa' capocella
e sotto a'n cartone
e sopra na panchina o n'scalino
me metto a riposà
E prego er Signore de stamme
accanto e vicino
Poi parlo alle stelle e je chiedo
de famme compagnia
e spio la notte su' le note
dei rumori der buio
co' l'orecchie
ad ascortà i sospiri della tera
sognanno ad occhi aperti
amore ricchezza e felicità
come un regazzino
innamorato della vita
e della sua ingenuità.
Nel fondale
dello Ionio a
Marina di Riace
giacciono Bronzi
in stile Dorico
dell'Occidente Greco
affiorano tra le sabbie
statue, sculture
uniche, magnifiche
un Oplita
e un Re Guerriero
simili se pure diversi
opere fuse ad Argo
dalla medesima
mano
capolavori, tesori
restituiti
alla vita terrena
custoditi dal mare.
Quante volte sono
rimasto ad osservare
le foglie gialle
scivolare dai rami argentati
dal tempo
che danzano nell'aria
spinte dai bisbìgli
del vento
un po' di qui
e un po' di la
Vederle scendere
piano piano
dolcemente una dopo l'altra
ed esprimere per ognuna
di loro un desiderio
e afferrarne
alcune in volo
per cambiarne il destino
prima che si posino per
sempre a terra.
Oggetti vecchi
logorati riposti
lasciati al loro passato
in soffitte e scantinati
inusati ossidati rotti
sgarrati abbandonati
che cadono a pezzi
rubati a un tempo che
non c'è più
colori sbiaditi
parti mancanti
cose rotte d'altri tempi
attraenti rifatti riparati
curati decorati aggiustati
da scartare
incollati alla storia
e all'antico splendore
quel puzzo di un epoca e
di antichi lavori
tornati alla vita
restaurati.