Poesie, Amore. Senza soldi perderti è normale amore ma reclamo per lo stile hai firmato sulle mie pezze al culo il foglio di via io mi giustificherò dicendo ho affittato una donna che ha dimenticato per mesi di azzerare il tassametro e regalerò un fiore a ognuno che ci crederà.
Se anche ci forzassero le ossa a stare insieme troverebbero un varco tra la terra magari implorando una radice a insinuarsi per la separazione e noi lavorammo col fiato dei raggiri a unire due chimiche solo perché ci chiesero di divorarci le carni all'insaputa degli occhi abbeverati sotto cieli distanti eppure insieme eravamo un temporale tu le nuvole io i lampi per la comune pioggia di amaro pianto segnato rosso al calendario tra il nero di lutto e odio ... amore... questo termine coniato al sublime sancì l'incontro di un disastro nel quale i cuori lucrarono soddisfatti ... sciacalli...
Come saliva che scompare in bocche assetate così il tuo silenzio inghiotte il mio cuore amore di un tempo nell'odio di oggi
Vedo i tuoi passi riflessi dileguarsi sulla lastra di pioggia in quest'autunno che sembra la sala d'attesa di un mattatoio e le foglie rosse macchie di sangue nei disegni del vento
Distante dalle cose che ho amato coi coltelli degli anni alle spalle mi sento solo mentre disertano i più duri pensieri
Strappo la tua foto dagli occhi e irriducibile il disprezzo lancia uno sputo che si perde nell'acqua
Mi dico si è suicidato anche l'odio povero me sono solo sul banchetto degli anni addobbato coi fiori del male nell'ultima cena.
Sono belle e si vendono per poco mi dico meno male e lesto la mano corre al portafogli per dar vita al cuore imbalsamato
Fai piano dice la donna vestita di coriandoli coi profumi che litigano e i tacchi che burlano l'equilibrio anche il risveglio ha bisogno di preliminari e ci puoi credere se lo dico io che coi sogni ci lavoro
L'amplesso durò quanto una bestemmia sotto gli aghi delle stelle e il cronometro della luna che imbrogliò il fantasma di figure deformi
Mi alleggerii della minaccia dei duri pensieri stampai le labbra sulla banconota mio lasciapassare agli sconfitti dell'inferno dei vivi
Sfrecciavano le macchine come le idee nel domani lungo il delirio del viale 17 ...i loro rumori i loro fumi erano tuoni e nebbia nelle miserie degli illusi ...fuochi d'artificio per la festa del mio cielo basso -dal volume: Soste precarie