Ho iniziato a disegnare. Ho iniziato a creare, dando vita ad un ranocchio. Lui, saltellava su e giù per il foglio e accidentalmente, si è infilato nel mio portafoglio. Ho guardato in tutti i taschini, tra le banconote ed i soldini, il furbacchione l'ho trovato tra le foto mie appiccicato. Uhaoo! È cambiato un bel uomo è diventato. Però, il cuore che scherzo gli ha giocato, con un pennello l'ho cancellato, ma il suo profumo ho indossato.
In questa notte dove il sole accende le stelle di luce armoniosa, sussulta il mio cuore, rubando ai giardini parole. La pioggia di Aprile arriva senza respiro, ed io vorrei smettere di cercarti, quando stanca la sera, chiudo gli occhi e mi lascio andare a gocce di dolore. Oh, angelo divino, ti ho sentito piangere, come lama nuda senza meta. Tu, che bagni i bocconi amari di vita, lasciami andare nel tuo silenzio di pace. Là dove le stelle osservano il cielo tuffarsi illuminate dai raggi di luna. Tu sei così distante ora, ed io sono qui, sai, non brillano più i dolci sorrisi.
Dio se pensarti davvero fa male, confusa nel tempo parto, nell'attimo fuggente dell'anima dormiente. Passano i giorni re di bugie è la sostanza mutante nella notte di vetro. Io perdo le ali nella quadratura del cerchio vicino all'infinito destino. Ti prego tienimi vicino raccontami una storia, del fiume che scorre ancora, Dio torna col tuo sguardo sopra di me, perdona le mie nubi di cristallo che mi gonfiano il cuore e passano i giorni, passano gli anni, senza che Tu torni. Dove sei! Dove sono! Concedimi il perdono per queste parole fuori tono, concedimi il sorriso che è lo spruzzo di gioia che illumina il viso. Concedimi, concedimi... la vita, tu che sei dolcezza infinita.
Se ti porterò nel mio cuore, mentre la neve cade frugando nel tuo sorriso un po' di me, forse è un peccato? Triste lucciola che illumini un cuore saggio che piange in silenzio giornate amare, riscalda quelle lacrime di tristezza, mentre io rincorrerò l'altra faccia dell'amore aspettando l'allegria, che ti faccia scordare la tua dolce malinconia.
Cosa farei! Se fossi come l'onda del mare lunga, fuori, dal tempo. Cosa darei! Per quelle tue parole... Sinfonie di un miraggio dritto al cuore, nascosto dietro una lacrima. Notte di lucciole, la mia, tu solo, puoi tenermi stretta, mio dolce silenzio... pirata del cuore, resta con me! È così che succede! Siamo petali di stelle, cadenti, ritaglio di una fine. Dove veglia il vento del nulla. Fili di seta, che attraversano la mente, l'essenza dell'anima onnipotente. Perdonami amore dolente, dal viso spezzato da quella morte indecente.
Sarò vento d'amore, dall'altra parte del mondo, userò le ali del cuore d'argento che tu mi doni nel frattempo, dell'addio ricordo del dono, di un abbraccio di parole che in un anno che se ne vanno! Brividi, la via dei miei passi, senza arrossire, due mani che mi stringono... Canto d'inverno il cielo di domani, foglia del vento la metamorfosi dell'innamorarsi, a senso unico, un nome... Amavo!
Cari poeti fatevi spazio, voi che all'amor tendete un abbraccio. All'illusione date uno schiaffo, non calpestate il vostro gran coraggio. Della guerra fatene scempio, con gli eri di ogni tempo. Della pace siate i testimoni con rime e dolci suoni. Dei commenti fatene ammendo, voi che siete i senza tempo. Delle critiche sappiate far tesoro, poiché negli anni riempi i cuori d'oro. Del messaggio siate i custodi del perdono dei tristi miei scritti fuori tono.