Stanco attendo l'arrivo di un soffio d'aria, un fresco spiraglio che allevi la mia sofferenza, che mi sospinga all'orizzonte. Là dove i delfini cantano sotto la prua, dove il sole torna ad essere sovrano, dove le onde sono il respiro ed il vento l'armonia... Là ritrovo la mia gioia di andare, la paura di andare oltre e la gioia di non essermi fermato. A vele spiegate, il mio cuore si riempie di acqua salata e nell'infinito mi perdo.
Ti dico, brutto straccione, che il sole sorge anche per te e che la tua faccia sporca non è nient'altro che lo specchio della tua anima sofferente. Tu odi te stesso come la luce odia il buio. Tu scateni tempeste per distruggere ciò che di te non ami. Tu rispondi al sole con un grugnito senza guardare cosa c'è sopra alla tua testa, pensando che anche oggi sia tempo perso.
Sento il suo calore di pace e temporale Un occhio dischiuso sulla voragine, e frana il mio cuore a ciottoli sulle sue verdi colline. Fradicia di arsura, assetata rotola e si dimena l'anima mia. Catene o pareti più non vuole ma un azzurro prato dai deboli confini. Odia e respira, Ama e sospira: schiudi le costole e prendi aria, ma non soffrire più dell'altrui miseria.
In mezzo al cambiamento. Nel continuo mutare del tempo, dei pensieri, delle cellule che compongono questo corpo. I profumi che respiro, i sapori che provo, gli sguardi che incrocio, i paesi che conosco, le persone in cui mi imbatto, le emozioni che produco. Cercarti è una costante, un movimento ritmico, una tensione ricorrente, un'assenza lancinante. Vorrei placare questa sofferenza, colmare la tua mancanza con la tua presenza. Un amore impossibile, la mia una pazzia: il mio cuore che continua a cercarti. Una follia. L'amore Una follia.