Scritta da: Oriella Beretta
in Poesie (Poesie d'amore)
Prima alito,
poi vento,
tempesta,
uragano
ed infine
calma inquieta.
Rimangono solo le macerie
di un amore che viveva
attaccato ad un aquilone.
Composta giovedì 20 aprile 2017
Prima alito,
poi vento,
tempesta,
uragano
ed infine
calma inquieta.
Rimangono solo le macerie
di un amore che viveva
attaccato ad un aquilone.
Perché se mi soffermo a pensarci
Noi non siamo mai esistiti.
Noi mano nella mano,
Noi carne,
Noi pelle contro pelle,
Noi occhi negli occhi,
Noi sotto un cielo stellato,
Noi a riderci addosso,
Noi davanti all'alba,
Noi tra la gente.
Noi siamo anima,
siamo pensiero,
siamo parole.
Eppure quella mano,
quegli occhi,
quel cielo stellato,
l'abbiamo saputo
reinventare in un mondo
dove il mondo non esiste.
Sentirmi viva
nei tuoi pensieri
nei tuoi vorrei
nei tuoi sogni.
Tu che sai farmi rinascere
dentro ad ogni "Mi manchi"...
Poi ti stanchi.
E non c'è più parola,
suono, profumo,
gesto, sguardo,
che ti faccia tornare
la voglia di provarci ancora.
Ci rincorriamo
e, per paura di perderci...
ci allontaniamo.
Un attimo.
Fermiamoci un attimo.
Il tempo di rendermi conto
che esistiamo veramente...
e poi...
ritorna ad abbracciarmi.
Stringimi qui,
in riva al mare,
dove i blu si mischiano
e spariscono gli orizzonti,
perché è più facile perdersi
dove non ci sono confini.
Vorrei tornare là dove
la mia vita mi ha dimenticata,
prendermi per mano,
insieme correre
per sfondare porte
che oggi sono
diventate invalicabili.
Ti muovi nei miei pensieri
come il vento.
Mi sfiori,
poi infuri
ed infine ti plachi
per poi tornare
più violento di prima.
Ed io mi abbandono.
Raccolgo da terra
un cuore ormai nudo.
Lo ripulisco,
lo rivesto,
alzo gli occhi,
sfodero un sorriso
ed...
abbandono un'amore
ormai dissanguato.