in Poesie (Poesie personali)
Secca e remota al mio passaggio,
aspra e folle,
la terra mi respira dentro
mentre il mattino
mi tiene in ostaggio
e inonda di luce
l'arteficie, inesperto bersaglio,
protagonista di questo viaggio.
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Secca e remota al mio passaggio,
aspra e folle,
la terra mi respira dentro
mentre il mattino
mi tiene in ostaggio
e inonda di luce
l'arteficie, inesperto bersaglio,
protagonista di questo viaggio.
Storie di ironici trip e assiduità,
film, verità e notti di implacabili
e vampiriche velleità,
sette giorni su sette
a metà tra opinioni futili,
sette giorni su sette
nel cuore della città,
solo sette giorni, forse
la vera libertà
settanta volte sette
schiavi della nostra
amara cupidigia.
Strisce di fumo grigiastro
violentano la luce
e illudono la stanza,
si percepisce
la fluida trasparenza della gravità
e nel silenzio la
quasi totale assenza.
Il soffuso giallo si spegne
lentamente
mentre tenta di inglobare
una massiccia dose
della singolare sostanza.
... E si intravede un
dolce pallore misto al grigiore
di un'alba senza Sole.
Il gelido sonno ansimante
si arrampica insistente
imboccando una gialla
autostrada californiana.
Visioni sfocate e soffocate
dal friabile risveglio dei sensi,
un eruzione rilassante
di voci rosse e succulente
assaggiate dal nero asfalto
sfuggente.
Qui fuori la realtà è morta
e il presente non conta,
è inesistente,
siamo lontani da tutto e vicini
al niente.
Siamo vittime noi tutti...
come cavalli di pietra
costretti a correre nell'oscurità,
echi annichiliti di grandi deserti senza età.