Pioggia lieve, Pioggia piccola e dolce Lasciar il tuo respiro al lieve canto antico Sgocciolare piccolo e leggero Rugiada bambina, un piccolo luccichio brilla nel cuore
le prime luci sorgeranno oggi piove solo per te par d'udire salubre brezza e prodigo spirito tu ritorni onde tu vaghi per le lande deserte spirito buono
l'anima mia soccombe d'eterna stirpe goccia di pace tu sembri il muschio bagnato mi narra di chi passò senza preoccuparsi calpestò e l'uccise ma tu hai ancora voglia di vivere
goccia lieve lieve bambina piccola e leggera tu cadi un piccolo luccichio brilla nel cuore.
Sinuose forme si muovono nel buio. A sinistro chiarore d'un sospiro Abbandonarono le loro case e si rifugiarono per sempre dietro al mondo. La notte arriva per renderci inermi. La purificazione di un ingenuo sentimento. Scesi ad un compromesso. Ciò che ci rende maledetti è segreto. Un morbido bacio accarezza il nostro silenzio Al semplice suono silente. Sospirando sempre e soltanto selvaggiamente Ho paura.
Suoni stridenti si diffondono nella foschia mattutina. Solo nella nebbia confusa nulla si mostra innanzi a me
Hai vissuto abbastanza per poter raccontare qualcosa di te? Un rivolo di sangue appare in lontananza passa davanti a me, prosegue la sua strada verso una metà sconosciuta
Qualcuno è forse morto senza dire nulla? Piccole grida si perdono nel vuoto di una pagina bianca gocce di sangue impresse nel ricordo indelebile
Hai cercato troppa dolcezza nelle altrui parole Il miele fuoriesce senza che tu lo possa saggiare è questa una maledizione? O forse e solo la prevedibile conseguenza per aver vissuto troppo?
Un tuono elettrico si diffonde ora nell'aria squarcia l'aureo silenzio, inquietudine vestita di luce.
Un monito giunge infine. È dunque questa la morte? Sto raggiungendo l'altro lato dell'inferno. Redimi le mie membra, prosciuga il ribollente sangue
Nella notte, nelle tenebre più totali. Esseri maligni, essi hanno crocifisso la luna. Mi hanno incatenato quaggiù, nel pozzo del mio dolore. Mi hanno inchiodato al seme della mia pazzia
Nessuno ha mai visto un angelo cadere dal cielo Qualcuno ha invece scarnificato vivo un povero bambino
Laggiù, sopra le montagne, sulle fredde alture insensibili Un lupo solitario ti fissa immobile, osserva ogni tuo movimento Urla, grida, morte che si bagna nella linfa porpora.
Io ho visto tutte le ere di questo mondo. Io ti ho visto, uomo, mentre uccidevi tuo padre ti ho visto, mentre bruciavi i tuoi antenati, mentre annientavi i tuoi fratelli.
Ti ho visto mentre strappavi la carne dagli esili corpi dei miei simili. Ti ho visto mentre strappavi capelli per farne tappeti, mentre staccavi denti per farne collane. Ti ho visto mentre mangiavi la tua carne, mentre ti tagliavi la gola, mentre morivi nel tuo stesso sangue
Chiedo umilmente perdono per ogni chiodo che ho fissato al mio corpo. Perdono per ogni proiettile che mi sono sparato in testa Per ogni lama che ha ridotto i miei polsi in cenere
giù per la spiaggia una danza continua senza fine. Mille esseri luccicanti danzano in cerchio, pregando il mare ti vedo, inerme nelle gelide acque limpide.
Non vi preoccupate. Sanguino ormai da molto. Presto vi lascerò per sempre.
Sveglia, vieni con me. Ti porterò in posti ignoti avanti,
scegli il segno del tuo giorno, scegli la strada da seguire sorprendi la tua vita regala polvere magica,
seguimi lungo la foresta, trovami tra gli antichi alberi
ogni cosa si rompe da ogni cosa esce sangue e danza.