Le migliori poesie di Paolo Tacconi

Facchino, nato domenica 20 agosto 1972 a Bologna (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Umorismo, in Racconti e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Tap72

Il villano di paese

C'era una volta in un paese lontano,
un tipo assai villano.
A tutti urlava,
con nessun eccezione faceva.

Un giorno però
qualche cosa cambiò.
Arrivò da un paese vicino,
un piccolo omino, con sotto a un braccio un cuscino.

Appena arrivato in paese,
il villano lo coprì di offese.
Fu allora che l'omino
gettò a terra il suo cuscino
e senza parola conferire si mise a dormire.

Il villano s'infuriò
e lo offese per un bel po'.
Non riuscendolo a svegliare,
capì che era inutile continuare.

Da quel giorno tutta la gente del paesino,
si portò appresso un cuscino.
Chiunque il villano incontrava
lo gettava a terra e si addormentava.

Non trovando più alcun divertimento
passò poco tempo
che il villano si dovette arrendere
e smettere di offendere.
Paolo Tacconi
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    Scritta da: Tap72

    Il gioco di ruolo

    Oggi ho inventato un gioco di ruolo.
    un gioco che devo giocare da solo.
    Un gioco bizzarro alquanto.
    Un gioco che dura davvero tanto.

    Si tratta di un gioco diverso dagli altri
    un gioco nel quale bisogna esser scaltri.
    Un gioco con poche regole che s' imparano al volo,
    ma anche se te lo insegnassi devo giocarlo da solo.
    Paolo Tacconi
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      Scritta da: Tap72

      La rosa gialla che volle diventar rossa

      C'era una volta in un negozio di fiori
      una rosa non contenta dei propri colori.
      Era gialla splendente con sfumature arancioni
      ma lei per niente voleva sentire ragioni.
      Cambiar colore era sua intenzione
      diventar rossa, rosso passione.

      Un giorno per caso su una mensoletta
      venne appoggiata una bomboletta.
      Rossa era e la rosa, la palla al balzo colse
      verso la bomboletta la testina volse
      poi con un tono a supplicare
      alla bomboletta chiese se per favore
      di rosso la poteva verniciare.

      La bomboletta acconsentì
      e di rosso i suoi petali in un secondo coprì.
      Adesso la rosa era felice
      non le restava che attendere la venditrice.
      Pochi minuti ed essa arrivò
      e subito la rosa notò.
      Dal suo vaso la tirò fuori
      perché lei odiava mischiare i colori.

      La mise nel vaso delle rose rosse
      poiché non sapeva che gialla lei fosse.
      In quell'istante entrò un ragazzo
      che di rose rosse ne chiese un mazzo
      Così accadde che
      la rosa divenne parte di un bouquet
      Lui alla sua ex ragazza lo voleva regalare
      per potersi riconciliare.

      Avvenne però
      che la ragazza i fiori rifiutò.
      Il ragazzo con il cuore rotto in petto
      con rabbia gettò i fiori in un cassonetto.
      Mentre la rosa sul fondo precipitava
      un ragazzo nel negozio di fiori entrava.
      Chiese una rosa gialla da regalare
      per un'occasione particolare.

      La venditrice gli rispose a malincuore
      che non aveva più rose di quel colore.
      Paolo Tacconi
      Composta martedì 22 ottobre 2013
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        Scritta da: Tap72

        L'ispirazione

        Tu che vai cercando
        in ogni dove e in ogni quando
        quel qualche cosa
        come lo sbocciare di una rosa.

        Quel sentimento che un tempo
        avevi dentro
        e che senza presunzione
        ascoltavi con attenzione

        Non ti accorgi che c'è ancora?
        Lei non ti ha mai abbandonata.
        È rimasta dove allora
        tu stessa l'hai lasciata.

        Basta solo farla uscire
        per non farla mai morire.
        Liberarla dalle catene
        della mente che la trattiene.

        Da quel poco di pigrizia
        che certo non ti aiuta
        e anche se qualche volta ti letizia
        pian piano la tua vita muta.

        E così ti addormenti
        fin che quel fuoco bruciar più non senti.
        Ma nessuno la può ignorare
        ed alla tua porta tornerà a bussare.

        Allora non avrai altra soluzione
        che accogliere l'ispirazione
        e cominciare a fare.
        Paolo Tacconi
        Composta sabato 11 maggio 2013
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          Scritta da: Tap72

          Il boscaiolo avido

          C'era una volta tanto tempo fa
          un uomo di mezza età.
          Per mettere da parte tanti denari,
          faceva un sacco di straordinari.

          Come lavoro il boscaiolo faceva,
          tutti i giorni a colpi di ascia ogni tronco prendeva.
          Di fatica si ammazzava
          ma la paga mai gli bastava.

          Così giorno dopo giorno
          a forza di buttarli giù,
          si accorse che nel mondo,
          alberi non ce n'eran più.

          Tanto era smanioso di guadagnare
          che restò senza di che mangiare.
          Poiché gli alberi li aveva abbattuti tutti,
          non poteva raccoglierne i frutti.

          Causa il suo disboscare
          gli animali non ebbero più che mangiare.
          Una dopo l'altra ogni specie si estinse
          flora e fauna sempre più si restrinse.

          Ora non v'era più nessun animale
          nessun fiore e nessun vegetale
          Solo un avido boscaiolo
          che avrebbe ceduto ogni cosa per un sol cetriolo.
          Paolo Tacconi
          Composta venerdì 2 maggio 2014
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            Scritta da: Tap72

            Il signore del cartone animato

            Stavo guardando un cartone animato
            quando mi sono addormentato.

            Al mio risveglio con stupore
            ho visto davanti a me un signore.

            Mi son bastati pochi istanti
            per capir che lì davanti
            avevo il personaggio
            del cortometraggio.

            Poi svanì in un momento
            come portato via dal vento.

            Mi alzai di scatto
            e mi accorsi tutt'un tratto
            che il signore del cartone animato
            l'avevo solo sognato.
            Paolo Tacconi
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