Come sta l'angelo tossico che ti aspetta agli angoli nascosti con gli occhi opachi?
Come stai tu che non puoi piangere?
Come sta il vecchio catarroso di bianchi sul vaporetto custode di quel che resta di un amore venduto?
Come sta una madre che non è mai stata persona guardando il proprio figlio, con la faccia gonfia, cadere e ricadere?
Come sta la tua donna che sta con uomini di trent'anni più adulti? Quella che non hai più voglia di scopare? Quella che hai tradito? Quella che è sparita in un giorno, e tu hai lanciato sull'asfalto orsetti di caramella gommosa?
Come stanno i tuoi amici, che non trattengono il vizio di giudicare quelli che ogni giorno tanto è uguale quelli che non riesci a cercare per la fatica di farlo?
Speravo di salvarmi nelle astinenze di tempo dei luoghi pubblici nelle sale d'aspetto di stazioni ferroviarie nei cinema deserti nei mezzanini tutti uguali della metropolitana in camere d'albergo mi salvo nell'ingenuità degli uomini di fatica nelle seduzioni di un secondo nella fragile tenerezza degli anni che passano sul volto di persone care.
Stazioni ferroviarie deserte voci scolorite l'alfabeto giallo dei semafori corri forte a misurare la tua immagine riflessa nelle vetrine cerchi una risposta ma nascondi un perché?