T'amai per quel che d'irreale trovai nelle tue carni. Per lo sguardo assente e l'aria pacata e il sorriso candido e sfuggente. Per il cruccio la ragione estrema e la saggezza. Un emozione intensa in scintille di zeffiro ancora m'accarezza.
Or scse il gelo a rapir la primavera sui monti in fiore e l'area in spine ferì l'incanto d'accesi albe e tramonti di nuovi allori attesi amori. Tradì il pensiero errante in scoscesi assolati e verdi pendii, pescò l'intenso diaccio d'inverno in meritato oblio. Ma or seppur riaffiora non sarà tuttavia questa a lungo del gelo sua dimora.
T'amai per quel che d'irreale trovai nelle tue carni Per lo sguardo assente l'aria pacata il sorriso candido e sfuggente. Per il cruccio la ragione estrema e la saggezza. Un'emozione intensa in scintille di zeffiro ancora m'accarezza.