Poesie di Percy Bysshe Shelley

Poeta e filosofo, nato sabato 4 agosto 1792 a Horsham (Regno Unito), morto lunedì 8 luglio 1822 a Lerici (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi.

Scritta da: prosdocimo

Oh Mary

Oh Mary, se tu fossi qui, cara
con i tuoi occhi castani, lucenti e chiari
e la tua dolce voce, che canta amore
al suo compagno sconsolato.
Il tuo piglio celeste più del cielo;
più di certi sogni acuminati!
Mary cara, vieni da me presto
io non sto bene se tu mi sei lontana;
come il tramonto per il sole dardeggiante,
come il crepuscolo per la stella d'occidente;
Così tu molto amata sei per me.
Oh Mary, se ci fossi tu, cara
l'eco del castello "qui" mormora.
Percy Bysshe Shelley
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    Scritta da: Phantastica
    Temo i tuoi baci fanciulla gentile,
    ma tu non hai motivo di temere i miei;
    troppo profondamente il mio spirito è oppresso
    perché io possa opprimere anche il tuo.

    Temo il tuo viso e la tua voce e i gesti, ma tu
    non hai motivo di temere i miei;
    la devozione del cuore con la quale adoro
    il tuo cuore, sii certa, è innocente.
    Percy Bysshe Shelley
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      Scritta da: Silvana Stremiz

      La filosofia dell'amore

      Le fonti si confondono col fiume
      i fiumi con l'Oceano
      i venti del Cielo sempre
      in dolci moti si uniscono
      niente al mondo è celibe
      e tutto per divina
      legge in una forza
      si incontra e si confonde.
      Perché non io con te?
      Vedi che le montagne baciano l'alto
      del Cielo, e che le onde una per una
      si abbracciano. Nessun fiore-sorella
      vivrebbe più ritroso
      verso il fratello-fiore.
      E il chiarore del sole abbraccia la terra
      e i raggi della Luna baciano il mare.
      Per che cosa tutto questo lavoro tenero
      se tu non vuoi baciarmi?
      Percy Bysshe Shelley
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        Serenata Indiana

        Sorgo dal tuo sogno soave
        Dal primo sogno della notte folta
        Mentre il vento respira leggero
        Ed ogni stella palpitando ascolta.

        Sorgo dal tuo sogno soave
        E uno Spirito mi ha recato
        Chi mai, chi mai saprà come?
        Sotto la tua finestra, bene amato.

        Nel tacito, oscuro cammino
        Anche la brezza già muore.
        Come pensiero nel sogno
        Del ciàmpak esala l'odore.

        Si spegne sul piccolo petto
        Dall'usignolo il lamento
        Come su te io cadrei
        Per come amata ti sento.

        Sollevami dall'erba dove muoio.
        Irrora di pioggia mai stanca
        Di baci gli occhi sfiniti,
        La bocca immobile, bianca.

        Io sussulti d'anèliti profondi.
        Ho pallida, fredda la faccia.
        Oh stringi il mio cuore sul tuo
        Fino a che taccia.
        Percy Bysshe Shelley
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          Scritta da: Silvana Stremiz

          Frammento: Anime gemelle

          Sono come uno spirito
          che nell'intimo del suo cuore ha dimorato,
          e le sue sensazioni ha percepito, e i suoi pensieri
          ha avuto, e conosciuto il più profondo impulso
          del suo animo: quel flusso silenzioso che al sangue solo
          è noto, quando tutte le emozioni
          in moltitudine descrivono la quiete di mari estivi.
          Io ho liberato le melodie preziose
          del suo profondo cuore: i battenti
          ho spalancato, e in esse mi sono rimescolato.
          Proprio come un'aquila nella pioggia del tuono,
          quando veste di lampi le ali.
          Percy Bysshe Shelley
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            Scritta da: Elisa Iacobellis

            Tempo

            Mare insondabile! Le cui onde sono
            anni, Oceano del tempo, le cui acque di profonda
            pena sono salmastre per il sale
            delle lacrime degli umani.
            Tu diluvio inarginabile, che nel tuo
            flusso e riflusso cingi i limiti
            di ciò che è mortale
            e nauseato di prede eppure gridi
            per una ancora
            e vomiti i tuoi relitti sulla sponda
            inospitale, infido nella bonaccia, e terribile
            nella tempesta
            chi metterà gemme su di te
            Mare insondabile?
            Percy Bysshe Shelley
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