Le migliori poesie di Roberto Piumini

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Scritta da: Elisabetta
Se i libri fossero di torrone,
ne leggerei uno a colazione.

Se un libro fosse fatto di prosciutto,
a mezzogiorno lo leggerei tutto.

Se i libri fossero di marmellata,
a merenda darei una ripassata.

Se i libri fossero frutta candita,
li sfoglierei leccandomi le dita.

Se un libro fosse di burro e panna,
lo leggerei prima della nanna.
Roberto Piumini
Composta sabato 25 luglio 2009
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    Che cos'è che in aria vola?
    C'è qualcosa che non so?
    Come mai non si va a scuola?
    Ora ne parliamo un po'.

    Virus porta la corona,
    ma di certo non è un re,
    e nemmeno una persona:
    ma allora, che cos'è?

    È un tipaccio piccolino,
    così piccolo che proprio,
    per vederlo da vicino,
    devi avere il microscopio.

    È un tipetto velenoso,
    che mai fermo se ne sta:
    invadente e dispettoso,
    vuol andarsene qua e là.

    È invisibile e leggero
    e, pericolosamente,
    microscopico guerriero,
    vuole entrare nella gente.

    Ma la gente siamo noi,
    io, te, e tutte le persone:
    ma io posso, e anche tu puoi,
    lasciar fuori quel briccone.

    Se ti scappa uno starnuto,
    starnutisci nel tuo braccio:
    stoppa il volo di quel bruto:
    tu lo fai, e anch'io lo faccio.

    Quando esci, appena torni,
    va a lavare le tue mani:
    ogni volta, tutti i giorni,
    non solo oggi, anche domani.

    Lava con acqua e sapone,
    lava a lungo, e con cura,
    e così, se c'è, il birbone
    va giù con la sciacquatura.

    Guarda se mamma, o papà,
    quando torna, se le lava.
    Digli "Ok!" Se lui lo fa,
    e alla mamma dì: "Sei brava!"

    Non toccare, con le dita,
    la tua bocca, il naso, gli occhi:
    non che sia cosa proibita,
    però è meglio che non tocchi.

    Quando incontri della gente,
    rimanete un po' lontani:
    si può stare allegramente
    senza stringersi le mani.

    Baci e abbracci? Non li dare:
    finché è in giro quel tipaccio,
    è prudente rimandare
    ogni bacio e ogni abbraccio.

    C'è qualcuno mascherato,
    ma non è per Carnevale,
    e non è un bandito armato
    che ti vuol fare del male.

    È una maschera gentile
    per filtrare il suo respiro:
    perché quel tipaccio vile
    se ne vada meno in giro.

    E fin quando quel tipaccio
    se ne va, dannoso, in giro,
    caro amico, sai che faccio?
    Io in casa mi ritiro.

    È un'idea straordinaria,
    dato che è chiusa la scuola,
    fino a che, fuori, nell'aria,
    quel tipaccio gira e vola.

    E gli amici, e i parenti?
    Anche in casa, stando fermo,
    tu li vedi e li senti:
    si sta insieme sullo schermo.

    Chi si vuole bene, può
    mantenere una distanza:
    baci e abbracci adesso no,
    ma parole in abbondanza.

    Le parole sono doni,
    sono semi da mandare,
    perché sono semi buoni,
    a chi noi vogliamo amare.

    Io, tu, e tutta la gente,
    con prudenza e attenzione,
    batteremo certamente
    l'antipatico birbone.

    E magari, quando avremo
    superato questa prova,
    tutti insieme, impareremo
    una vita saggia e nuova.
    Roberto Piumini
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      Scritta da: Marco Talamonti

      Orso

      Ho visto non visto
      nascosto nel fresco
      nel folto del bosco
      sbruffone malbrusco
      snasante i germogli
      gnuffando fungaglie
      frusciandosi foglie
      leccando leccando
      scolandosi il miele
      ombroso il testone
      il grugno brontoso
      muscoso il gobbone
      l'unghione frugoso
      frullona pelliccia
      spellando corteccia
      pescando il salmone
      snaffando la trota
      con zampa corsara
      leccandosi il muso
      con lingua golosa
      fischiando sbadigli
      per troppo digiuno
      ho visto non visto
      il gran orso bruno.
      Roberto Piumini
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        Scritta da: Araba Fenice

        "Quieto Potato", Ed. Nuove Edizioni Romane, 1983

        Per chi vuole partire
        ma anche un po' restare
        c'è il treno elastico:
        il primo vagone
        giunge a destinazione
        ma l'ultimo rimane alla stazione
        Per chi vuole partire
        ma anche un po' tornare
        c'è il treno elastico.
        Si siede in testa al treno
        e va lontano
        e poi se ha nostalgia
        attraversa i vagoni fino in coda
        e torna alla partenza piano piano.

        Roberto Piumini.
        Roberto Piumini
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