Non vi è vita in un cerchio d'acqua dove un sasso ha avuto la meglio. Immersione glaciale un tuffo nella palude e cade la pioggia ci stringe a se e ti penso e ripenso alle volte in cui mi apparivi come in uno specchio soltanto un riflesso a metà lacerato dal tempo mi cerchi intanto che la nebbia oscuri tutto attorno tetra e sinistra il mio presente, in questi giorni senza vita come in quel cerchio d'acqua dove mi vidi sprofondare sempre più giù verso di te.
Combatte senza sapere contro chi e cosa spala ricordi calpesta vite è bussola senza direzioni ago del tempo e gli scappa di mano gli scivola via non sa come riconoscerlo il fato e il suo compiersi e lui che cammina e cammina smarrito ha perso la sua strada la sua identità in una foglia di tasso forte sì, forte! Intrepido e sempre il ragazzo dagli occhi grigi
Costanti i rumori suoni che distolgono non poche sono le sue tracce sparse chissà dove nel buio delle cose già celate perché non vi è luce ovunque vi è dentro lacerazione e sofferenza strana, oh si, strana luce non è quieta a vedersi e tenebre schiudendosi non sono altro che la foresta dove io ne ho fatto ormai Casa e lui lontano, anni luce forse e laddove due anime immortali non si possono toccare io conservo nelle lande oscure di un mondo felice la sua essenza dove lui a mio consenso può permettersi di farne parte.
Sto con gli occhi fissi sbarrati sul pensiero di potercela fare e guardo me stesso nello specchio col vuoto attorno solo si aspettano l'impossibile, ma darò il meglio in questo cuore che scoppia e ribolle non posso vivere in pace, un solo respiro, respiro profondo sto per soffocare ma i miei occhi brillano brillano di rabbia e potenza mi scorre nelle vene consapevole dei rischi e dei presagi mi lascio andare agli eventi ho le mani legate ma uno spiraglio di luce si, lo intravedo lontano saprò cavarmela, si fidano di me sono l'anello mancante saprò farmi rispettare sono io sono il Serpente che tutti temono.
Cammina fra immensi corridoi, in quel posto magico e così reale per lui perché si, è la sua realtà... il Bello, bello e dannato così perso e vuoto solo e con la voglia di scappare scappare via lontano dove può sentirsi amato non per la gloria non per le vittorie non per il suo ego così presuntuoso non per il modo di guardare dall'alto in basso chiunque d'inanzi a lui... amato per quello che è veramente e forse solo un po' eccentrico ma fa parte di lui vaga, si nasconde in buchi d'ombra, si affaccia al mondo con lo sguardo perso e le lacrime che non possono uscire un dolore sottile e pungente un pugno sempre chiuso un peso sul cuore un ragazzo semplicemente maledetto dalla sorte ma con ancora un bagliore di speranza nel suo accenno di sorriso un sorriso che nasconde da tutta la vita.