Oggi, mi ritrovo su vostra macchina amica e presenza di bimbo la ristora. Nel tramonto cittadino m'inonda di bellezza un lungo filare di variopinti oleandri, ma ecco che uno, bianco di pace, mi sorride. Riesco a captare il suo silenzioso linguaggio e trepida vi rispondo col grazie canterino del mio cuore.
Oggi, provo, riprovo a sintonizzare la Tv. Invano. Ma ecco una scritta chiara appare: Nessun servizio. Delusa, perplessa mi fermo ed afferro il telecomando del mio cuore. Svelta, sicura, esperta lo sintonizzo sulla stazione della fede. Breve è l'attesa, perché Tu, o Dio, capti il mio segnale mentre io intono inno di silenzio.
Sul tetto di mia casa un passero gorgheggia con note canterine. Lo raggiungo con volo di pensiero. Ora mi appoggio sulla mia nuvola di luce. Unisco la mia preghiera alla sua e al mondo mandiamo nostra speranza.
E oggi mi ritrovo nella festosa sala già adorna della ricchezza di vostra adolescenza. Trepida vi guardo figlie non mie, mentre nella sala si accendono ammiccanti luci colorate. Ora girano, si rincorrono, si fermano e la sala s'inonda di note musicali. Vi guardo trepida mentre ridenti v'immergete nel ritmo del ballo. E, con miracolo di poesia, fermo, in attimi di eternità, vostro splendore da voi vissuto ancora nell'impegno della vita. Siete speranza certa per il cammino della storia.
In un grappolo pendenti sostenute dalla lunga canna fulgore di rose si offrono al mio sguardo. Improvvisamente un raggio di sole, posandosi sul vetro della lunga balconata, si rifrange in mille rivoli colorati perdendosi poi nel rosa del tramonto.
E arrivo in mio spazio di chiesa M'inonda suono d'organo. Ascolto. Le note vibrano Ora lente, ora melodiose, canterine, solenni, esultanti. Ricerco l'eterea scala di mia poesia. Vi salgo sicura ed ecco, in trasparenza di luce, le note corrono veloci, ma io le inseguo, le afferro, le possiedo. Inebriata mi rifugio nella "cattedrale dell'eterno silenzio". E tu mi raggiungi. Insieme intoniamo la stessa melodia perdendoci dentro musica di preghiera.
Oggi entro in tua casa di luce ed ecco mi sorprende una nenia continua, ritmica che ripete “Benvenuto! Benvenuto!” Io ti interrogo con stupito sguardo. Tu sorridi, ti seguo. Improvvisamente, colorato di bellezza, mi appare il tuo pappagallo. Mi capta il suo augurio caloroso che, tramite miracolo di poesia, io invio per monti e per valli. Ecco mi nascono dentro inaspettate scintille di gioia
Cammino, ma ecco improvvisa bellezza mi trattiene. Dalla screpolata bordura Sono sbocciati inflorescenze colorate. Intorno ignare sfrecciano macchine veloci. Ora i fiori sembrano fremere in attesa di sguardi d'amore.
Le lunghe scalinate dell'altare della Reposizione, in drappeggio di veli, in candore di rose e di gigli, attendono Te, Gesù, imprigionato in ostia consacrata. Ecco mani sacerdotali Ti trasportano su scale di fede, ove brillano le sette lucerne, simboli di doni dello Spirito e dei Sacramenti. Ora le fiammelle, tremule di luce, spandono intorno soffio di vento e si muove lieve il dorato drappo, che adorna bellezza di Tua Madre santa, che apre a Te e a noi Sue braccia d'amore.